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Calenda, l'ultima sparata contro il nuovo governo: "Il piano di Berlusconi e Salvini"

Christian Campigli
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Non gli è bastato il risultato elettorale, appena sufficiente. Lontano anni luce sia dal quattordici per cento che da un “voto che sia robustamente sopra le due cifre”. Carlo Calenda continua ad inanellare previsioni errate, quasi volesse imitare e magari persino superare l'inarrivabile Piero Fassino. “Sì, sono sempre dell'idea che il governo durerà poco lo sono, ma non per la Meloni. È del tutto evidente che Berlusconi e Salvini, che agiscono insieme, hanno l'idea di indebolire Meloni anziché aiutarla al governo”.

Musica e parole del leader di Azione, intervenuto a Agorà, su Raitre. “Non sappiamo come la Meloni intende affrontare le promesse che ha fatto, il problema dei costi pubblici, come tamponare il caro bollette. Credo debba farlo rapidamente altrimenti i mercati vedranno che l'Italia è il Paese più fragile e scomposto e parte la speculazione, cosa che sta già accadendo. Meloni deve dire con chiarezza che per alzare le pensioni minime, per la flat tax al 15%, per fare tutte le cose promesse non ci sono i soldi e non si faranno e quello che farà sarà un intervento massiccio per il price cap nazionale. Se non facciamo questo ci perdiamo l'industria manifatturiera e anche le famiglie, non pagando le bollette, manderanno in crisi i gestori. Meloni deve dire che tutte le promesse mirabolanti non ci sono o schizza lo spread”.

L'intervista si è poi spostata sui prossimi appuntamenti elettorali, in Lombardia e Lazio. “Devo parlare con Matteo. Il nostro punto è sempre molto evidente, noi non facciamo alleanze con il M5s, quel modo di fare politica è molto lontano da quello che serve al Paese. Dopodiché sarà il Pd a dover scegliere. La cosa è semplificata con Conte o Calenda ma il punto è capire cosa è la sinistra riformista, noi siamo liberaldemocratici. Il problema è molto più profondo per il Pd. C'è un'area riformista che è soccombente e non resisterà all'attrazione con il M5s. Il Pd a un certo punto dovrà sciogliere il nodo, sceglierà il M5s e la parte che non ci sta verrà con noi. Si parla con tutti - conclude Calenda - ma noi abbiamo un'idea della politica molto diversa. Se la linea di Letta è l'inseguimento ai Cinque Stelle è totalmente differente rispetto alla nostra”.

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