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Giorgia Meloni: non faremo governi arcobaleno. E smonta la sinistra sullo Ius scholae

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Giorgia Meloni fuga ogni dubbio su un possibile "governo arcobaleno" dopo le elezioni del 25 settembre in una intervista ad Avvenire. Sullo stesso giornale Guido Crosetto, tra i co-fondatori di Fratelli d'Italia, aveva aperto alla possibilità di un esecutivo "con i migliori" a certe condizioni. La leader di FdI spiega che "Guido non parlava del governo ma della necessità di uscire dalle contrapposizioni ideologiche e liberare le energie migliori per affrontare le sfide che abbiamo davanti. Sfide che solo un esecutivo coeso e forte del mandato popolare può affrontare. Scenario che solo Fdi e il centrodestra possono garantire, afferma Meloni. "Le larghe intese non hanno prodotto nulla di buono, solo soldi spesi a pioggia, compromessi al ribasso e ingovernabilità. Fdi è sempre stata contraria ai governi arcobaleno e non cambierà idea ora", ribadisce. 

Su una ipotetica lista dei ministri di un suo governo, Meloni nonfù nomi: "Sceglieremo le persone più capaci per ricoprire tutti gli incarichi di governo, ad ogni livello. Le competenze non ci mancano". Sul Pnrr la leader di FdI assicura: "È una grande occasione e non va sprecata. Occorre accelerarne l’attuazione, perché molti interventi sono in ritardo. È lo stesso ministro dell’Economia Franco a dirlo: dei circa 15 miliardi che dovevano essere spesi al 31 dicembre 2021 ne sono stati spesi poco più di 5, molti dei quali su progetti già in corso e rifinanziati. Poi è necessario portare avanti un suo mirato aggiornamento, rimodulando le risorse italiane del Fondo complementare e proponendo alla Commissione Ue di sostenere modifiche specifiche nell’ambito di quanto previsto dal regolamento Ue".

Al quotidiano della Cei, Meloni ha sottolineato l’importanza della natalità per il futuro del Paese. "È il primo punto del nostro programma perché se non torniamo, come dice il presidente dell’Istat Blangiardo, a produrre ’Pil demografico' l’Italia è destinata a scomparire. Serve un piano imponente, anche sul fronte culturale, per riscoprire la bellezza della genitorialità. Tante le cose da fare: progressiva introduzione del quoziente familiare, aumento dell’assegno unico e universale, riduzione dell’aliquota Iva sui prodotti per la prima infanzia, incentivi alle aziende che assumono neomamme, sostegno ai Comuni per aiutarli ad assicurare asili nido gratuiti e aperti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici. Vogliamo poi che le famiglie con disabili possano contare su sostegni concreti, anche aumentando la quota deducibile dalle tasse per le spese sostenute dalle famiglie per l’impiego di badanti per persone non autosufficienti", spiega Giorgia Meloni.

Sullo Ius scholae, come proposto dal Pd, Meloni dica che "è uno Ius soli mascherato. È un vecchio vizio della sinistra: giocare con le parole, cercando di nascondere dietro una cosa il suo esatto contrario. Un vero Ius culturae dovrebbe riguardare chi ha finito la scuola dell'obbligo".

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