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Elezioni, "adesso se vince la destra..." Le ultime dichiarazioni di Letta intervistato in radio

Christian Campigli
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Uno stato di confusione pressoché totale. Una strategia fallimentare, che non solo sta rendendo ancora più netta la vittoria del centrodestra, ma che rischia anche di regalare un ottimo ed inaspettato risultato al Movimento Cinque Stelle e al Terzo Polo. Enrico Letta assomiglia sempre di più ad un pugile che ha subìto una sequenza terribile di colpi ed ha perso la necessaria lucidità per portare a termine l'incontro. Per settimane il segretario pisano ha sbandierato il presunto “pericolo fascista”, da alcuni giorni ha spostato l'attenzione sul “voto utile” e oggi, infine, si è rimangiato, almeno in parte, la sostanza stessa delle sue esternazioni. “La democrazia non è a rischio se vince la destra nelle elezioni politiche 2022 del 25 settembre ma il sistema elettorale che ha voluto Renzi può consentire alla destra italiana con il 43% dei voti di aggiudicarsi il 70% della rappresentanza parlamentare”.

Parole nette e perentorie quelle pronunciate da Enrico Letta, ospite questa mattina della trasmissione “Non stop news” su Rtl 102.5. “Conte da una parte e Calenda e Renzi dall'altra pensano più alla loro utilità di parte, l'1% in più, piuttosto che a battere la destra. Gli unici che stanno cercando di contrastare la destra in Italia siamo noi, gli altri sostanzialmente si sono assuefatti all'idea che la destra vinca e stanno semplicemente cercando una loro nicchia”.

Ma come si comporterebbe il Partito Democratico di fronte alla proposta di una commissione bicamerale per le riforme lanciata da Giorgia Meloni? “Siamo aperti a discutere, ma siamo contro il presidenzialismo, non perché lo consideriamo un pericolo per la democrazia. Per un Paese come il nostro sarebbe una scelta profondamente superficiale e sbagliata, perché affidare tutti i poteri a uno o a una è un modo di far finta di risolvere i problemi, quindi ci opporremo a una scelta del genere”.

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