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Elezioni, la Lega punta sul territorio: presentati i candidati al Parlamento a Roma e nel Lazio

Daniele Di Mario
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Giovane, preparata, radicata sul territorio. Sono queste le caratteristiche della Lega a Roma e nel Lazio dei suoi candidati al Parlamento, presentati ieri dal sottosegretario al Mef Federico Freni nel corso di una conferenza stampa nella sede romana del Carroccio, in via delle Botteghe Oscure. Assente per un improvviso lutto familiare il segretario regionale Claudio Durigon, è Freni a fare gli onori di casa con la stampa e a presentare con orgoglio i candidati leghisti.

«La Lega guarda al futuro, non al passato», dice il sottosegretario all'economia. «Questo partito-prosegue-nasce sul territorio e si sviluppa e vuole crescere con il territorio e sul territorio. Per questo abbiamo presentato liste elettorali con candidati giovani e fortemente radicati: sindaci, consiglieri comunali, dirigenti politici con esperienza e competenza».

Freni illustra quindi la squadra leghista che si presenta alle elezioni politiche. Nel Lazio, candidati ai collegi uninominali sono, per il Senato, Claudio Durigon (deputato uscente, già sottosegretario al Lavoro prima e all'Economia poi) che si candida a Viterbo, e Giulia Bongiorno (avvocato, ex ministro della Pa, senatrice uscente e deputata dal 2006 al 2013) che corre nel collegio Roma Est.

Alla Camera, invece, i candidati all'uninominale sono Simonetta Matone (capogruppo leghista in Assemblea Capitolina, ex magistrato) a Roma 2-Municipio III; lo stesso Federico Freni, di professione avvocato amministrativista, che corre a Roma 7-Municipio XIII; Nicola Ottaviani (anche lui avvocato, sindaco di Frosinone dal 2012 al giugno scorso) che è candidato nel collegio di Terracina. Al plurinominale invece sono candidati al Senato Lazio 1 (Roma, Fiumicino e Pomezia) Giulia Bongiorno, Davide Bordoni (a lungo consigliere comunale a Roma), Souad Sbai e Giuseppe Basini (astrofisico, già deputato). A Lazio 2 sono in pista invece Durigon, Bongiorno, Andrea Paganella e Barbara La Rosa (consigliera comunale di Civitavecchia). Per quanto riguarda invece la Camera, a Lazio 1 sono candidati nel primo collegio plurinominale Simonetta Matone, Fabrizio Santori (consigliere comunale a Roma), Barbara Saltamartini (deputata uscente) e Felice Mariani (anche lui deputato uscente).

Nel secondo collegio ci sono l'imprenditore e deputato uscente Antonio Angelucci come capolista, Monica Picca (consigliere municipale a Ostia e assessore a Civitavecchia), Maurizio Politi (già consigliere capitolino) e Ilaria Neri (consigliera comunale a Lariano»). Nel terzo collegio, dietro alla capolista Simonetta Matone, figurano il notaio e segretario romano della Lega Alfredo Becchetti, Sara De Angelis (deputata uscente) e Marco Pietrandrea (coordinatore dei giovani leghisti nel Lazio). A Lazio 2, invece, sono candidati Umberto Fusco (senatore uscente), Roberta Cuneo (sindaco di Fara Sabina) e Marco Riezzo (responsabile organizzativo).

Nel secondo collegio plurinominale, dietro adAntonio Angelucci figurano i consiglieri comunali di Latina Giovanna Miele e Vincenzo Valletta e Kristalia Papaevangeliu (senatrice uscente). «Siamo preparati ma non siamo tecnici prestati alla politica. Abbiamo esperienza consolidata in politica», spiega Simonetta Matone, dicendo di essersi dimessa dalla magistratura in seguito all'elezione in Campidoglio perché «dobbiamo essere coerenti se diciamo di essere contro le porte girevoli. È una scelta di campo». A chi le chiede perché i cittadini dovrebbero votare Lega, Matone risponde: «Perché non siamo il partito del no pregiudiziale, che è l'unica proposta politica dei nostri avversari».

Giulia Bongiorno rivendica invece i risultati ottenuti dalla Lega nelle due esperienze di governo (legge contro il femminicidio, Codice rosso, sblocco del turnover della Pa) e già guarda al lavoro da fare nel nuovo esecutivo: migliorare la tutela delle donne, rendendo perentorio il termine di tre giorni entro cui le forze dell'ordine devono intervenire. C'è poi il tema della giustizia. «Non ci sono libertà e sicurezza senza giustizia. I tribunali devono tornare a funzionare. Dobbiamo assicurare tempi ragionevoli ai processi e garantire la terzierà del giudice, un soggetto che decide sulla nostra libertà e sul nostro patrimonio. Deve essere indipendente. Basta con i gravi condizionamenti emersi su parte della magistratura. Basta con il correntismo, che combatteremo. Siamo a favore dei magistrati per bene: la stragrande maggioranza».

C'è poi il tema della separazione delle carriere. «La carriera dei magistrati è decisa dal Csm che è governato dalle correnti - spiega Bongiorno - Un pm può condizionare il giudice grazie se fa parte di una corrente potente. L'avvocato non ha questo potere». Infine no a qualsisi svuota -carceri. 

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