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Elezioni 2022, Matteo Salvini: "Con Giorgia Meloni al governo niente liti"

Christian Campigli
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Se non puoi batterli, cerca di dividerli. È diventato questo il mantra del centrosinistra, ormai certo della sonora sconfitta del 25 settembre. Letta e soci cercano, ogni giorno, di instillare il dubbio negli elettori ancora poco convinti. Una perplessità basata su presunti dissidi interni tra i Tre Tenori. Uno scenario che, per l'ennesima volta, viene negato con fermezza da Matteo Salvini, intervenuto a Radio Capital. “Divisioni con la Meloni al governo? No, assolutamente, abbiamo cinque anni impegnativi. Poi abbiamo origini e culture diverse ma è un impegno, non vedo l'ora arrivi il 25 settembre in cui per cinque anni saremo giudicati dal nostro lavoro”. Il leader del Carroccio ha poi commentato l'ipotesi di Marta Fascina ministro. “Non lo so. Berlusconi è stato, è e sarà un grande protagonista della politica, dell'impresa, della cultura, dello sport. Poi Forza Italia deciderà chi farà cosa, non penso abbiano il problema di scegliere persone all'altezza”.

 

 

 

Impossibile non toccare il tema del momento, ovvero la crisi energetica. “Il Pnrr è da aggiornare. Alcune cose vanno attuate subito, come i trecento milioni per piantare sei milioni di alberi nelle aree metropolitane, quello non ha subito aumenti di materie prime. Ma se la scuola ieri costava dieci e oggi costa trenta non posso fare finta di niente. Il governo italiano è in carica, almeno trenta miliardi deve metterli subito, non fra due mesi, per limitare gli aumenti delle bollette. Con uno scostamento? Certo, preferisco mettere trenta miliardi a debito oggi che non cento tra due mesi per pagare un milione di cassaintegrati, è l'allarme della Cisl. Mi stupisce la solitudine della Lega nel chiederlo. Ai segretari degli altri partiti dico, domani ci vediamo a Roma e firmiamo un impegno comune per bloccare immediatamente gli aumenti di luce e gas”. Il segretario della Lega ha infine detto la sua sulla guerra in Ucraina. “Putin ha torto marcio: ha scatenato una guerra orrenda, ha invaso un Paese, ha riportato morte e distruzione nel continente europeo. Bisogna punirlo, fermarlo, metterlo in ginocchio. Ma le sanzioni sono operative da sette mesi e in ginocchio ci siamo noi e non Putin, e la guerra va avanti”.

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