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Crisanti e Letta danno i numeri: con Salvini 300mila morti. La Lega: speculano sul Covid

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Matteo Salvini entra a gamba tesa nel dibattito sull'entrata in politica dei virologi e smaschera Andrea Crisanti. Il leader della Lega rilancia sui social una passata intervista del presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) Giorgio Palù in cui denunciava senza mezzi termini come Crisanti “non è un virologo. Non ha mai pubblicato un lavoro di virologia. Si tratta di un esperto di zanzare". Il leader della Lega risponde così alla sparata di Crisanti che lo attaccava: "Se fossimo stati nella mani di Salvini ora ci sarebbero 300 mila vittime di Covid al posto di 140 mila e oggi saremmo allineati con Putin". Il microbiologo Andrea Crisanti, infatti, è entrato subito in campagna elettorale essendo stato appena candidato dal Pd nel collegio Europa per le prossime elezioni politiche del 25 settembre.  

 

 

Anche il segretario Dem Enrico Letta è intervenuto nel dibattito con un tweet e prendendo le difese di Crisanti. "A destra prevale la cultura novax" ha cinguettato Letta sparandola grossa e difendendo così la scelta della candidatura. "Ha ragione Crisanti, se avessero governato #Salvini e #Meloni nel 2020 quante migliaia di decessi in più avremmo avuto? Ce li ricordiamo gli aprire, aprire, aprire…". Il leader dem fa un riferimento alla contrarietà dei suoi avversari al lockdown che ha messo in ginocchio il nostro Paese. Ma non appena Letta finisce di difendere il suo candidato è proprio Crisanti a scivolare rincarando la dose con un annuncio: "Occorrerà studiare nuove restrizioni se il Covid tornerà aggressivo". Ed è proprio questa frase che riapre la polemica smascherando le vere intenzioni della sinistra. Anche Simona Baldassarre, medico ed eurodeputata della  Lega interviene sul tema parlando di speculazioni sul Covid: "L’attacco a Salvini di Andrea Crisanti, per il quale un ipotetico governo leghista avrebbe causato il doppio di morti di Covid, è volgare sciacallaggio. Il televirologo non si fa scrupolo di strumentalizzare neppure i decessi per fare campagna elettorale. Le sue parole, invece, provano il pericoloso cortocircuito mediatico innescato dalla sinistra, che ha trasformato in superstar televisive e tuttologi personaggi in cerca d’autore, a cui il Pd ha prontamente regalato un seggio nella smania di utilizzare la pandemia a fini politici. Deriva che non ha nulla a che vedere con la tutela della salute dei cittadini e che ha compresso la democrazia in favore del Grande Fratello sanitario della sinistra". 

 

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