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L'aria che tira, Ignazio La Russa sbotta e difende la fiamma: la verità sul marito di Liliana Segre e il Msi

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Nella campagna elettorale che porta alle elezioni politiche del 25 settembre risuonano temi e parole che sembravano destinate agli archivi e alla storia, come le accuse di fascismo nei confronti di Giorgia Meloni, rispedite al mittente dalla leader di Fratelli d'Italia in più occasioni. Come è noto, anche la senatrice a vita Liliana Segre - sopravvissuta alla Shoah - ha chiesto a Meloni di togliere la fiamma tricolore - un tempo nei loghi di Msi e Alleanza nazionale - dal simbolo di FdI, che in seguito è stato depositato al Viminale così com'era, senza modifiche di sorta. Nello studio de L'aria che tira, il programma condotto da Francesco Magnani su La7 martedì 16 agosto, si torna sull'argomento con Ignazio La Russa che ricorda come il marito della senatrice a vita fosse un convinto almirantiano. 

 

"Quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto", argomenta il senatore di FdI ricordando che oggi la fiamma è priva della base trapezoidale e del riferimento al Movimento sociale italiano. "Basta con questi finti argomenti, ancora dobbiamo parlare di queste cose?" sbotta La Russa che però una cosa la vuole aggiungere. "Sono stato attaccato da Emanuele Fiano (parlamentare del Pd, ndr) perché ho ricordato alla signora Segre, con rispetto e stima, che ho conosciuto bene Alfredo Belli Paci, suo marito", che condannava il fascismo ma negli annui '70 fu candidato per l'Msi. "Non ebbe nessun problema a farlo con Almirante sotto il simbolo della fiamma, Belli Paci sapeva che la fiamma è un simbolo identitario che non ha nulla a che vedere con il Ventennio". 

 

Recentemente il figlio di Belli Paci e Segre in una serie di interviste ha affermato che in realtà il padre aveva solo partecipato alla "costituente di destra", una iniziativa di Almirante, e che la storia della militanza nel Msi "fa ridere". Ma Il Secolo d'Italia, che era organo ufficiale del Msi, poco dopo ha pubblicato gli elenchi dell'epoca in cui Belli Paci compare sesto in lista nella Circoscrizione Milano-Pavia alle elezioni del 1979. 

 

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