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Elezioni 2022, la ricetta di Matteo Salvini: flat tax al 15 per cento e aiuti per le bollette di luce e gas

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Il centrosinistra vuole la patrimoniale, la Lega la flat tax. Matteo Salvini torna a sottolineare le differenze tra i principali schieramenti in campo alle elezioni politiche del 25 settembre. "I litigi a sinistra non appassionano né me né gli italiani", ha detto il leader del Carroccio in un’intervista per l’edizione serale di lunedì 8 agosto del Tg2. Ma la differenza sostanziale tra i due schieramenti è che "a sinistra propongono più tasse mentre il centrodestra a guida Lega ne propone di meno".

 

L'esempio principe è quello della flat tax, l'aliquota fissa che il leader del Carroccio ha proposto nella sua versione Radio Montecarlo:  “In questo momento ci sono 2 milioni di partite Iva che pagano una flat tax al 15%, a me piacerebbe estendere questa tassazione piatta anche ai lavoratori dipendenti. Nell'arco di 5 anni si potrà fare”.

 

A proposito di immigrazione, Salvini al Tg2 ha sottolineato: "Tornare ai decreti Sicurezza significa garantire la sicurezza degli italiani e salvare vite nel Mediterraneo perché purtroppo più gente parte, più gente muore". Nei primi cento giorni di un eventuale governo di centrodestra, ha aggiunto Salvini, le priorità sono "la rottamazione delle cartelle di Equitalia e interventi diretti per aiutare gli italiani a pagare le bollette di luce e gas". In prospettiva, ha concluso Salvini, "solo il ritorno al nucleare garantirà agli italiani di pagare meno care le bollette", ha detto il leader della Lega in riferimento alla necessità, per l'Italia, di trovare alternative per l'approvvigionamento energetico anche a seguito della crisi del gas russo per la guerra in Ucraina.

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