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Forza Italia perde ancora pezzi, l'addio di Paolo Russo e Anna Lisa Baroni: aderiscono ad Azione

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Giada Oricchio
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Azione, il partito di Carlo Calenda, sembra essere l’approdo naturale per i fuoriusciti di Forza Italia. Dopo aver imbarcato le ministre Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, altri due nomi ufficializzano l'adesione ad Azione. Sono Paolo Russo e Anna Lisa Baroni. In una nota l’ex deputata azzurra ha spiegato di aver preso la decisione di lasciare il Cav per via della crisi del governo Draghi,” innescata da Conte e avallata da Salvini con il placet di Berlusconi”. Si dice “idealmente e politicamente in sintonia con quanto affermato dalle ministre Mariastella Gelmini e Mara Carfagna”, ha spiegato la Baroni “aderisco ad Azione di Carlo Calenda".  L’ex azzurra ci tiene specificare che “dalla carta dei valori di Azione emergono tutti i contenuti in cui si riconosce chi, come me, ha sempre creduto e militato per il liberalismo, l'atlantismo e un convinto europeismo".

Paolo Russo invece, 62 anni di cui 27 in Forza Italia, aveva annunciato ieri l'addio al partito azzurro. Non a caso, consigliere politico della ministra per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna. Paolo Russo rappresenta un “tesoretto” per Calenda che nell’incontro di questa mattina con il segretario del PD Enrico Letta ha messo sul tavolo il suo nome, buon bacino di voti al Sud. In un’intervista al quotidiano Il Mattino, il direttore di Oculistica all’ospedale Monaldi di Napoli ha spiegato le ragioni dell’addio e si è tolto qualche sassolino dalle scarpe: “Ho assistito a pelosi distinguo e al colpo ferale: l'aggressione a Draghi, il premier che all'estero tutti ci invidiano, ed al suo governo solo per il gusto di andare al voto e prendere qualche voto in più. Mettendo a rischio i conti. In passato c’erano personalità del calibro di Urbani, Martino, Pisanu, Colletti che mediavano e intervenivano se c'erano intemperanze. Oggi Saragat sarebbe dalla parte dei popolari e dei socialisti contro orbaniani e puntinisti. E il Berlusconi che io ho conosciuto sarebbe stato con i primi. Io non saprei nemmeno con chi parlare in Forza Italia perché tutti quelli che hanno mantenuto la barra dritta per evitare che si andasse a destra, sono andati via. Quasi 50 sinora. FI un’appendice dei sovranisti? È diventato come l'Udc di Fi: non una costola ma una falangetta. Il resto è tutta una formazione leghista. Per questo non potevo più stare lì”. Il partito sta perdendo anima e pezzi importanti della sua storia come Renato Brunetta, Elio Vito, Andrea Cangini e Giusy Versace, oltre alle già citate Carfagna e Gelmini, a causa della decisione di Silvio Berlusconi di seguire Lega e FdI e non votare la fiducia al governo Draghi il 21 luglio scorso.

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