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Elezioni Politiche 2022, il piano di Mariastella Gelmini: avanti col metodo Draghi

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Il «nuovo inizio» in Azione dopo i venti anni in Forza Italia «lo devo al presidente Draghi col quale ho collaborato per 17 mesi, al Presidente della Repubblica, agli italiani. E anche agli elettori di FI che non hanno condiviso la decisione di far cadere il governo». Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali, lo dice a La Stampa. Gli attacchi dei suoi ex compagni di partito? «Se un partito perde tre ministri di un governo che ha sostenuto, qualche domanda dovrebbero farsela. E come un disco rotto ripetono che dovremmo dimetterci...Peccato che le Camere siano sciolte: da cosa dovremmo dimetterci?», sottolinea. FI, attacca, «ha lasciato le impronte digitali sulla caduta» del premier Draghi «solo per inseguire i calcoli elettorali di Salvini». Il partito di Berlusconi, insiste, «avrebbe dovuto distinguersi dalla Lega, invece l’appiattimento è stato totale».

 

 

 

 

Ora, spiega, la cosiddetta "agenda Draghi" deve essere portata avanti: «Ho aderito ad Azione perché Calenda non ha avuto la benché minima esitazione a indicare la necessità di proseguire su quella strada. Il manifesto di Azione è proiettato sulle imprese, sulle partite Iva, sui lavoratori: quei mondi per i quali mi sono sempre impegnata in politica». E sul centrodestra conclude: «FI è junior partner della coalizione. Non temo derive autoritarie. Non è questo il punto. Ma da un lato c’è da governare uno dei sette Paesi più industrializzati al mondo e dall’altro c’è un contratto con l’Europa che vale 230 miliardi di euro e il partito di Giorgia Meloni è l’unico a non averlo votato».

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