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In Onda, ombre russe dietro la crisi? La risposta di Floris lascia senza parole Giannini e De Gregorio

Giada Oricchio
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"Le ingerenze russe non faranno cambiare idea di voto agli italiani". È questa l'opinione di Giovanni Floris, conduttore del programma Di Martedì. Ospite dei colleghi David Parenzo e Concita De Gregorio a In Onda, il talk politico di LA7, Floris si dice convinto che al momento del voto, il prossimo 25 settembre, sarà ininfluente lo scoop del quotidiano La Stampa su un forte interessamento dell'ambasciata russa con Antonio Capuano, uomo di fiducia di Matteo Salvini per la politica estera, sulla possibilità di ritirare i ministri leghisti e far cadere il governo Draghi.

 

 

 

 

Il giornalista ha osservato: "Faccio i miei complimenti a Giannini per le rivelazioni però dal punto di vista del consenso non credo che queste notizie cambino l'orientamento dell'elettorato. Anzi, di solito radicalizzano l'atteggiamento: chi non amava Salvini continuerà a non amarlo e chi lo apprezzava avrà altri motivi per apprezzarlo". Floris ha fatto notare, infatti, che le simpatie putiniste del leader della Lega è cosa risaputa, basti ricordare la maglietta con il volto di Vladimir Putin e il pollice all'insu' e le frasi "sono più tranquillo a Mosca che a Bruxelles" o "scambierei due Mattarella per mezzo Putin". Lo stesso vale per Silvio Berlusconi, fondatore di Forza Italia: "Non dipende da una telefonata sapere che Berlusconi e Putin passavano le vacanze nella dacia. Sono problemi loro", ha detto Floris prima di andare al vero nocciolo della questione: "Ogni elezione è costellata di scandali che ci ricordano chi andiamo a votare, ma gli italiani lo sanno bene. Dal punto di vista del consenso è tutto sul piatto, è un fatto inquietante, ma chi si doveva inquietare si è già inquietato". Gli altri semplicemente non ritengono l'argomento rilevante.

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