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Otto e mezzo, Cacciari perde la pazienza sul caso Cremlino: sbotta con Sallusti e zittisce Floris

Giada Oricchio
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“Cremlino palazzo di me***a?”. Massimo Cacciari perde le staffe con Alessandro Sallusti e Giovanni Floris, temporaneo padrone di casa a "Otto e Mezzo". Durante la puntata di giovedì 9 giugno, il direttore del quotidiano Libero ha ribadito di aver usato l’espressione forte “Cremlino palazzo di m***a”, durante l’ultima puntata del programma Non è l’Arena, in quanto luogo dove si sono decise le più grandi tragedie dell’umanità. Interrogato sul punto dal conduttore, il filosofo Cacciari, spazientito e irritato, ha sospirato: “Non posso fare la storia del Cremlino, abbia pazienza…”.

Floris ha osato chiedergli cosa intendesse dire e il professore è sbottato e ha zittito il conduttore: “Cosa vuole che intenda?! Quello che dico! Immaginate voi! Una persona poco più che analfabeta dovrebbe sapere cos’è il Cremlino, lì c’è stata Caterina la Grande. C’è stato Stalin? Sì come a Berlino c’è stato Hitler e a Roma Mussolini, non per questo Palazzo Chigi diventa di me**a!”.

Sallusti lo ha interrotto insistendo sul fatto che davanti a una guerra non si può pensare a esaltare l’architettura del palazzo di Vladimir Putin e Cacciari è andato su tutte le furie: “E allora parli lei! Per l’amor di Dio, cosa volete che discuta con Sallusti di cosa rappresenta la Russia!”, “Non siamo a un convegno di storia” ha replicato il direttore.

In precedenza, Cacciari aveva definito “gravissimo” l’intervento dei servizi segreti sulla lista di presunti filoputiniani, pubblicata dal Corriere della Sera: “Non è grave la pubblicazione, ma che qualcuno abbia promosso l’indagine dell’intelligence al di là dei risultati farseschi”.

 

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