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Mara Carfagna sceglie Calenda dopo l'addio a Forza Italia: “Salvare il paese dagli estremismi. Draghi ancora premier”

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“La scelta più difficile”. Tra coloro che hanno detto addio a Forza Italia dopo la crisi di governo e le dimissioni di Mario Draghi c’è Mara Carfagna, ormai ex esponente di spicco del partito azzurro, che spiega in un’intervista al Corriere della Sera i progetti per il futuro e la scelta di aderire ad Azione di Carlo Calenda: “La scelta più difficile, anche umanamente per la riconoscenza che devo a Silvio Berlusconi, è stata quella di lasciare FI. Il passo successivo è stato più semplice. Oggi formalizzerò la mia candidatura con Azione di Calenda, che rappresenta a mio giudizio l’unica proposta politica capace di salvare il Paese da una nuova stagione di estremismi. Non ho scelto Azione per partecipare a un fronte “contro” ma per dare una speranza a chi crede in questo Paese, nella sua possibilità di crescita, ed è stufo di irresponsabilità politica”.

 

 

Il discorso si concentra poi sul premier uscente: “Da cittadina vorrei avere Draghi premier anche nella prossima legislatura, e i sondaggi ci dicono che oltre metà degli italiani, compresi tanti elettori del centrodestra, la pensa allo stesso modo. Mi candido con Azione anche perché è il solo partito a dire apertamente che Draghi sarebbe ancora il premier ideale”. Carfagna affronta in seguito il tema Berlusconi: “Con lui ho avuto una lunga conversazione, che ha speso bellissime parole di apprezzamento per il mio lavoro. La stima reciproca rimane intatta. Ma non potevo restare in un partito che, davanti a una scelta di crisi, tra salvare il Paese ed esporlo a un’ennesima avventura, prende la seconda strada senza neanche chiedere: quali sono i rischi per le categorie, per le imprese? Che succede al Piano di Ripresa se revochiamo la fiducia?”.

 

 

Meloni è in grado di governare? Carfagna la pensa così: “rendere voti e governare sono due mestieri diversi. Gli estremismi fanno bene il primo lavoro e fanno malissimo il secondo. Le storie parallele del M5S e della Lega, votatissimi nel 2018 e poi naufragati dal Papeete in poi, ce lo confermano. L’Italia alle prese con la crisi del gas, l’Italia dove cala il potere di acquisto, della disoccupazione record, degli investitori che fuggono, ha bisogno di gente che sappia governare. Meloni sotto questo profilo è quantomeno un’incognita”.

 

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