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Elezioni politiche 2022, “Bonomi tentato dal centrodestra?". I sospetti di Confindustria e la smentita

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Da che parte sta Carlo Bonomi? È lui stesso, in un'intervista al Corriere della Sera, a chiarire la sua posizione rispetto ai dubbi sollevati dal quotidiano La Repubblica che lo vedrebbero "tentato dal centrodestra" nelle prossime elezioni politiche. A proposito del fatto che Giorgia Meloni lo vorrebbe come suo ministro spiega: "Confindustria rispetta le istituzioni ma è autonoma e apartitica. Il prossimo governo nascerà da uno scontro aspro tra partiti. Noi non ci schieriamo. E io come presidente di Confindustria ho il dovere di stare sui contenuti e fare proposte per il bene delle imprese che è il bene del Paese" ha dichiarato il numero 1 di Confindustria. Ma basterà a fugare ogni dubbio? 

 

 

 

La polemica è nata dalle presunte accuse che alcuni imprenditori avrebbero sollevato sulla mancata presa di posizione di Bonomi sulla caduta del governo Draghi ha aperto i sospetti sul suo sostegno nei confronti dell’alleanza tra Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. Inoltre, sempre secondo "La Repubblica" è aperta la "battaglia" per la sua successione. Ma Bonomi tira dritto e spiega: "Gli imprenditori hanno accolto con enorme incredulità la caduta del governo Draghi. L’irresponsabilità dei partiti quel giorno ha toccato l’apice. Nel suo mandato Mario Draghi ha confermato doti straordinarie di autorevolezza internazionale in Europa e Occidente. Nel dibattito sulla fiducia non ne ho sentito eco". Poi, giudica il lavoro del governo Draghi "ottimo nella svolta col Generale Figliuolo alla campagna vaccinale e nella riscrittura della parte del Pnrr sulle riforme. Di grande incisività sulle sanzioni europee contro la Russia. I guai sono cominciati dalla scorsa legge di Bilancio. Alcuni approvavano le misure in Cdm e poi, in Parlamento, venivano presentati centinaia di emendamenti" ha sottolineato Bonomi. 

 

 

 

 

"L'industria - spiega ancora Bonomi - va considerata un asset strategico e di sicurezza nazionale. Per questo motivo, stiamo lavorando su un documento che fissa i punti delle priorità dell'industria e le urgenze del Paese". Secondo il presidente di Confindustria: "È necessario adottare misure su fisco, mercato del lavoro, scuola e formazione coerenti: senza industria non ci sono crescita e coesione sociale. Sul cuneo contributivo - aggiunge -proponiamo da tempo un taglio strutturale, per 2/3 a vantaggio dei lavoratori sotto i 35 mila euro. Per coprirlo le risorse ci sono: nel Def viene stimato un extragettito fiscale di 38miliardi di euro". Secondo Bonomi, inoltre, l'Italia ha bisogno "di un governo che ribadisca totale adesione a princìpi e regole di Ue, Nato e Occidente. Nessun passo indietro sul Pnrr e sulle riforme, anzi accelerarne la loro messa a terra. Abbiamo aumentato enormemente la spesa pubblica e sociale in deficit - spiega - eppure abbiamo raddoppiato poveri e disagio sociale. Le risorse vanno concentrate sui 10 milioni di italiani in grande difficoltà. Basta bonus dispersi a pioggia". 
 

 

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