Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Pd-M5S, fine dell'alleanza per colpa della crisi di governo. L'affondo di Andrea Marcucci: “Irresponsabili”

  • a
  • a
  • a

L’intesa tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle e il suo destino dopo le scelte di Giuseppe Conte e i suoi è uno dei grandi temi del futuro della politica italiana. A parlare delle conseguenze della decisione di non votare la fiducia al dl Aiuti in Senato (si rischia seriamente la crisi di governo e le dimissioni di Mario Draghi) è Andrea Marcucci, senatore dem: “Come ha detto Enrico Letta oggi e come hanno detto Dario Franceschini e Andrea Orlando nei giorni scorsi, la decisione irresponsabile di M5S chiude definitivamente ogni ragionamento su una possibile alleanza”.

 

 

Il senatore è da sempre molto critico nei confronti dell’asse con i grillini e anche in un’intervista al quotidiano L’Identità ha battuto il ferro sulla rottura dei rapporti con i pentastellati: “Non ho mai capito il M5S, è un mio limite dall’inizio della loro avventura. E conseguentemente non capisco Conte. Mettere in discussione il governo di Draghi mentre si approva un decreto importante che si chiama per l’appunto Aiuti, alla vigilia di un provvedimento atteso come il salario minimo e l’apertura di un tavolo sociale, va oltre la mia capacità di comprensione. Mi sembra che Conte insegua un discutibilissimo interesse di bottega, con un comportamento non proprio all’altezza di un ex presidente del Consiglio. Nell’alleanza elettorale metterei chi aderisce ad un programma europeista, riformista e che assume l’eredità dell’agenda dell’attuale governo. Per me - conclude Marcucci - si deve cominciare da Calenda, Renzi, Sala, se deciderà di darci una mano, Di Maio, se sarà interessato, le liste civiche, gli ecologisti”.

 

Dai blog