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Governo, Bruno Vespa smaschera le manovre per posticipare le elezioni: "Giorgia Meloni pronta alle barricate"

Giada Oricchio
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“Rinvio del voto? Scateniamo l’inferno”. Bruno Vespa, decano dei giornalisti italiani, analizza la delicata situazione politica nella sua rubrica per il quotidiano Il Giorno. Giuseppe Conte, presidente del M5S, agita lo spettro dell’addio al governo di unità nazionale perché le cause pentastellate non sono sufficientemente considerate, Silvio Berlusconi convoca un vertice d’emergenza, Matteo Salvini, leader della Lega, un po’ governa e un po’ lotta e Giorgia Meloni, presidentessa di Fratelli d’Italia, è desiderosa di concretizzare nelle urne il consenso dei sondaggi.

 

Su tutti il premier Mario Draghi: secondo un retroscena del Corriere della Sera, ieri, avrebbe detto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di “averne le tasche piene”. Bruno Vespa, conduttore di Porta a Porta, ha spiegato che anche in caso di fuoriuscita dalla maggioranza, il governo ha i numeri per andare avanti (arrivano da “Insieme per il futuro”, il neo gruppo di Luigi Di Maio), ma il presidente del Consiglio è stato chiaro: “Un appoggio esterno del M5S non basta”. E allora? Vespa ha osservato: “Non è chiaro se si possa tirare la corda fino a votare a maggio (due mesi dopo la scadenza della legislatura) con gran soddisfazione di Giorgia Meloni che ha promesso l’inferno se posticiperanno il voto e la terranno fuori dalle nomine di primavera nelle sette grandi società controllate dallo Stato”.

 

Nomine che spetterebbero al vincitore delle elezioni politiche 2023. Bruno Vespa ricorda che Meloni è stata chiara: “Se qualcuno pensa veramente, come ormai si dice apertamente, senza alcuna vergogna su alcuni quotidiani, di posticipare le elezioni a maggio per consentire al governo di fare 300 nomine nelle partecipate statali e non farle fare a un governo che dovesse essere eletto dai cittadini, io sarei pronta a fare le barricate”.

 

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