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Decreto Aiuti, la Camera conferma la fiducia al governo: 410 sì

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Via libera dell'Aula della Camera dei Deputati alla fiducia posta dal governo sul decreto Aiuti. I voti a favore sono stati 410, quelli contrari 49, un solo astenuto. Ma la tensione nella maggioranza resta: alla fine sono stati 31 i deputati M5s che non hanno espresso il proprio voto. Ora il decreto passerà al Senato che dovrà esaminarlo entro il 16 luglio.

Ieri per il governo era stata una giornata passata sull'ottovolante, con spin discordanti che hanno dato l'immagine plastica di un MoVimento diviso e logorato dal calo dei consensi. E' stato il giorno della verità per Giuseppe Conte, ruotato attorno all'incontro con il suo successore a palazzo Chigi, Mario Draghi. E' passata una settimana dopo la 'quasi' rottura a fronte delle dichiarazioni del sociologo Domenico De Masi, che avrebbe rivelato dei messaggi che il premier avrebbe inviato a Beppe Grillo chiedendo di rimuove Conte perché "inadeguato". Il tema sul tavolo dello studio di Draghi è stato affrontato ma sull'esito lo stesso leader pentastellato ha preferito il secco 'no comment'.

Gli attriti personali hanno lasciato insomma il passo alle richieste e soprattutto alla condivisione di un "disagio" tutto in casa 5Stelle. "La permanenza al Governo del M5S dipende dalle risposte concrete, nei fatti, che verranno date ai vari punti delle nostre richieste", è trapelato al termine del Consiglio Nazionale dei grillini il giorno prima del voto di fiducia. Quasi una minaccia che poi alla fine ha lasciato il passo a quello che i critici dell'ex premier in Parlamento hanno etichettato come l'ennesimo penultimatum. La base adesso ribolle, soprattutto in Senato dove l'esecutivo dei migliori sembra soffocare gli oltranzisti che avrebbero voluto una linea "univoca, che invece non c'è stata", ha rivelato un parlamentare. 

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