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Ballottaggi risultati, perché il centrodestra ha perso. La disfatta tra le ripicche

Christian Campigli
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Una sconfitta chiara, perentoria, netta. Che non concede alibi e che, al contrario, va compresa e metabolizzata al più presto. Il centrodestra si lecca le ferite il giorno dopo i ballottaggi che, Lucca, Frosinone e Sesto San Giovanni a parte, hanno visto pressoché ovunque il trionfo dei progressisti. Una tornata elettorale segnata dal successo dell'alleanza tra Pd e grillini, fortemente voluta e giustamente rivendicata con orgoglio da Enrico Letta e del crollo verticale dell'affluenza.

I moderati hanno voluto dare un segnale chiaro a Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi: le continue tensioni, le litigate sulla lana caprina e sul sesso degli Angeli ci hanno profondamente stancato. E, non potendo culturalmente votare a sinistra, dare la nostra preferenza a chi vuole aumentare le tasse e ritiene che, difendere le coste, sia un retaggio medioevale, preferiamo andare al mare e disertare le urne. Uno schiaffo in pieno volto, figlio del mancato accordo di Verona, che ha consegnato una delle città più di destra dello Stivale a Damiano Tommasi. Simbolo vivente del buonismo radical chic da salotto. O della scelta di certi nomi calati da Roma e lontani dal territorio. Le sconfitte possono però essere salutari. A patto che se ne intuiscano le reali motivazioni (evitando atteggiamenti presuntuosi del tipo “non ci hanno capiti, problemi loro, programmi e candidati erano eccellenti”) e si inverta la rotta. Chi pensava che, liquefatto il Movimento Cinque Stelle, gli Italiani sarebbero tornati ai partiti di ispirazione Novecentesca e avrebbero abbandonato l'onda lunga dell'antipolitica è servito. I moderati devono iniziare, sin da oggi, a programmare le elezioni di marzo 2023.

Ripartire da nomi vincenti, come quello di Alessandro Tomasi, rieletto al primo turno a Pistoia e futuro candidato governatore della Regione Toscana nel 2025. Salvini e Berlusconi hanno da risolvere un enigma in più rispetto a Meloni. È utile restare nella maggioranza? L'appoggio a Draghi sta favorendo il centrodestra o lo sta affossando? Tra mille dubbi, un'unica certezza: gli Italiani hanno suonato la campana. Il tridente delle meraviglie, impegnato in prese di posizione e distinguo quotidiani, è stato in grado di udire l'inteso suono prodotto?

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