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L'ultimo autogol legale di Giuseppe Conte: così ha “perso” un mandato da leader del Movimento 5 Stelle

Carlo Solimene
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Non sono ancora finiti i guai legali di Giuseppe Conte. Al tribunale civile di Napoli, infatti, non è stato dato il rilascio definitivo del nuovo statuto del Movimento e di tutta la sua elezione, come se fosse un dato di fatto per l'ambiente grillini. Ma se si limita a rigettare l'istanza di «sospensione cautelare» delle care in attesa di decidere sul merito, contrariamente a quanto avvenuto con la decisione sulla prima incoronazione di Conte. Entrambe le querelle giuridiche, però, ancora le sentenze di merito che potrebbero cambiare di nuovo il quadro. Ieri, peraltro, gli attivisti ribelli assistiti dall'avvocato Lorenzo Borrè, hanno annunciato reclamo contro l'ultima decisione dei giudici, arricchendo la vicenda di una nuova puntata. C'è però un particolare che potrebbe mettere in seria difficoltà Giuseppe Conte. E, allo stesso tempo, sono stati introdotti nel dibattito in tribunale proprio gli avvocati del Movimento 5 stelle.

 

 

Riguarda uno dei punti del ricorso degli attivisti ribelli. In particolare, la questione è stata impugnata in seconda votazione dal capogruppo Conte, senza essere stata seguita alla lettere come previsto dallo statuto grillino all'articolo 25, che è la 'Norme transitorie'. Ho visto la legge, in particolare, che «il primo Presidente dell'Associazione è indicatore dal Garante». Indicazione che, nella seconda votazione, non ci sarebbe stata. I legali di Conte si opponevano a questa considerazione il fatto che non si trattava della prima votazione, ma della seconda. In pratica, il diatriba legale avrebbe costretto l'ex premier a «bruciarsi» il primo mandato.

 

 

Alla fine di questo secondo, in base all'articolo 11 dello stesso statuto, Conte sarebbe a fine corsa, per lo meno come leader, non essenziale consentito la terza investitura consecutiva. Meno che non si presenta un'ennesima modifica regolamentare. Esatto, sarebbe strano si apre il terzo mandato del presidente mentre conferma il tetto dei due mandati per gli eletti. Ma le vie del grillismo sono infinite.

 

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