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L'embargo del petrolio dalla Russia una mossa scellerata. Il prezzo della benzina può salire alle stelle

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«Un embargo del petrolio proveniente dalla Russia, senza pianificare alcuna soluzione reale alternativa tra quelle sostenibili dal punto di vista ambientale, è un mossa scellerata che rischia di ripercuotersi in maniera devastante sui cittadini europei». A scuotere l’Unione europea sulla sanzione al vaglio contro la Russia sono i parlamentari di Alternativa, che in una nota si sono opposti allo stop del combustibile che arriva da Mosca. 

 

 

«Il prezzo alla pompa della benzina potrebbe - avvisano i parlamentari - crescere enormemente e l’effetto finale potrebbe addirittura beneficiare la Russia, che incrementerà le proprie vendite verso quei Paesi nel mondo che non aderiscono alle sanzioni. Secondo quanto riportato da Bloomberg, l’Asia ha già superato l’Europa come primo acquirente di greggio russo e la scorsa settimana 79 milioni di barili di petrolio russo hanno salpato via mare verso Cina e India, contro i 27 milioni ante guerra. 

 

 

«Ambiente e cittadini rischiano di essere gli unici a pagare il prezzo più caro di questa assurda guerra. Il Governo Draghi metta da parte le proprie ambizioni belliciste, si fermi e per una buona volta porti ragionevolezza ai tavoli europei», concludono i parlamentari di Alternativa, che restano in attesa di un accordo dell’Unione europea sul tema, ma il veto dell’Ungheria sta bloccando tutto.

 

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