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Dimissioni ad agosto e segretario generale della Nato: Mario Draghi abbandona la nave per la guerra

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Mario Draghi è stanco di restare a Palazzo Chigi ed è pronto ad abbandonare il governo in anticipo rispetto alla scadenza della legislatura. Ne è certo Maurizio Belpietro nel suo articolo apparso su La Verità, in cui rivela che l’ex banchiere centrale “non vede l'ora di fuggire e di prendere il posto di Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato”. Il mandato del numero uno dell’Alleanza atlantica è scaduto e non è ancora stato sostituito soltanto a causa della guerra in Ucraina, che ha portato ad una proroga del suo incarico. La voce che circola con insistenza è quella che dovrebbe essere un italiano ad occupare tale poltrona e la prassi vuole che sia un ex primo ministro ad essere scelto per l’incarico. E la proroga del mandato di Stoltenberg sembra proprio che derivi dalla voglia di Draghi di arrivare a dama, dovendo però “sbrigare” gli ultimi impegni da leader del governo italiano.

 

 

Con questo piano, che porterebbe alle dimissioni ad agosto non prima di aver votato a luglio la Legge di Bilancio, anticipando quindi i tempi con un’approvazione prima della pausa estiva, si riesce a capire meglio il comportamento tenuto da Draghi nelle ultime settimane sulla guerra tra Russia ed Ucraina. “La linea dura sulla Russia serve per avere il sì degli Usa. L'obiettivo sarebbe nato dopo aver visto sfumare il sogno del Colle e soprattutto dopo la proroga del norvegese che fa il suo gioco”, l’analisi di Belpietro sulle mosse di Draghi.

 


Anche Il Fatto Quotidiano è sulla stessa linea: “Il premier è schiacciato sulle posizioni Usa nei confronti della Russia. Nella settimana che si è appena conclusa, ha ancora una volta scelto di non mettersi in scia con l’asse franco-tedesco, ma di marcare, anche coi suoi molti silenzi, una maggiore vicinanza agli Stati Uniti. Se Emmanuel Macron ha preso posizione rispetto alle esternazioni di Biden sul ‘genocidio’ in Ucraina, il tedesco Olaf Scholz ha fermato il suo viaggio a Kiev dopo che Volodymyr Zelensky ha di fatto definito ‘persona non grata’ il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier. Draghi, come era accaduto quando Joe Biden aveva dato del ‘macellaio’ a Vladimir Putin, non ha commentato”. I tasselli stanno piano piano arrivando al loro posto e Draghi è pronto per l’avventura alla Nato.

 

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