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Agorà, la maggioranza va in frantumi sulle armi in Ucraina. Il sottosegretario Sibilia: “Spese incomprensibili”

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C’è chi dice no a Mario Draghi. Il Sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, intervenendo ad Agorà su Rai3, talk show mattutino condotto da Luisella Costamagna, si è schierato apertamente contro l’invio di armi all’Ucraina nel corso dell’edizione del 25 marzo: “In una situazione come quella che stiamo vivendo le parole chiave sono equilibrio ed unità e la Nato e l’Europa stanno dando un’immagine compatta. Certamente vanno forniti mezzi difensivi all’Ucraina, ma non possiamo rischiare di fare passi eccessivi che potrebbero allargare il conflitto”.

 

 

“Sulle spese militari, un italiano non comprenderebbe perché - continua Sibilia, esponente del Movimento 5 Stelle -  spendere 10 miliardi, ammesso che siano disponibili, per aumentare ulteriormente, in questo momento di crisi, le spese militari e non per diminuire le bollette energetiche ad imprese e famiglie, ed aiutare i rifugiati che entro fine mese supereranno i 70mila. Questi sono numeri da emergenza reale. Investiamo su energie rinnovabili e gestione dell’accoglienza, tutto il resto viene dopo. Spendere soldi oggi su nuovi armamenti non si tramuta in reperimento di carri armati domani al supermercato: sono acquisti piuttosto lenti e di dubbia utilità futura. Mentre l’emergenza derivante dalla dipendenza dal gas russo è oggi, è reale e purtroppo ha effetti immediati e distruttivi. Non possiamo puntare ancora all’estrazione del gas o al nucleare. Dopo il Superbonus che ha svolto e sta svolgendo il suo lavoro, abbiamo bisogno di ulteriori proposte sulla transizione. Il M5S - conclude Sibilia - propone il ‘bonus energia’ per le piccole e medie imprese, con un credito di imposta all’80% per chi installa impianti per l’autoproduzione di energia rinnovabili”.

 

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