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Altra figuraccia per Giuseppe Conte: il tribunale di Napoli rigetta il ricorso del M5S sulla sua nomina

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Il tribunale di Napoli ha rigettato il ricorso presentato dal Movimento 5 Stelle contro l’ordinanza di sospensione delle delibere di modifica dello statuto M5s e di nomina di Giuseppe Conte a presidente dei pentastellati. Il giudice Francesco Paolo Feo ha inoltre fissato l’udienza nel merito per il prossimo 5 aprile. Nei motivi dell’ordinanza con la quale si rigetta il ricorso del Movimento, si rileva che il regolamento dell’8 novembre 2018, che avrebbe «legittimato l’esclusione dal voto degli iscritti da meno di sei mesi» era in realtà noto ai vertici M5s. Quel documento, stante quanto prospettato nell’istanza di revoca «non sarebbe stato prodotto prima in giudizio perché, di esso, l’Associazione sarebbe venuta a conoscenza solo dopo la pronuncia dell’ordinanza di sospensione», ricorda il giudice della settima sezione civile del tribunale di Napoli. 

 

 

Il regolamento, risulta, invece, «atto promanante dalla stessa Associazione che lo ha prodotto in giudizio - si legge nell’ordinanza - trattandosi di atto ad essa interno, regolante un aspetto fondamentale della sua organizzazione e del suo funzionamento ed emanato dagli stessi organi apicali dell’Associazione e quindi da intendersi per ciò stesso conosciuto, o comunque sicuramente conoscibile, fin dalla sua adozione». Il giudice sottolinea, ancora, che «il regolamento in esame risulta già dedotto in controversia, visto che i ricorrenti (contestandone la mancata pubblicazione, la mancanza di data certa ed il fatto che non fosse stato proposto dal Comitato direttivo) avevano già nell’atto di citazione specificamente argomentato su di esso, che pare esser richiamato, anche se solo genericamente e senza indicazione della data di emissione o di altro elemento specificativo, nell’avviso di convocazione dell’assemblea del 17 luglio 2021, in forza del quale erano stati ammessi al voto solo gli iscritti da oltre sei mesi. Inoltre, nel verbale di udienza del 2 Febbraio 2022 (innanzi al Collegio, in sede di reclamo), i ricorrenti contestavano ancora che l’avviso di convocazione dell’assemblea faceva riferimento ad un regolamento che doveva esser ritenuto inesistente». 

 

 

Restano, dunque, sospese, come stabilito dall’ordinanza del tribunale di Napoli datata 3 febbraio 2022 emessa a seguito del ricorso presentato da un gruppo di attivisti partenopei, le delibere assembleari di modifica dello statuto del Movimento e la nomina di Giuseppe Conte come presidente M5s.

 

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