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Beppe Sala fuori di testa. Chiude La Scala di Milano al direttore d'orchestra che viene da Mosca

Francesco Storace
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Adesso ghe pensi mi. E così, nel proscenio della politica da asilo infantile, spicca la performance del sindaco di Milano, Beppe Sala. Costui, per guadagnarsi più le prime pagine dei giornali piuttosto che il Nobel per la pace, si è messo a minacciare Valery Gergiev, grandissimo direttore d’orchestra russo. Costui è accusato di essere amico di Vladimir Putin e quindi per esibirsi alla Scala con “la dama di picche” deve dissociarsi dal leader di Mosca. La grande sparata di Sala, ai tempi belli, sarebbe stata da manicomio, da camicia di forza, da neurodeliri. Ma come, se accusi Putin di aver sbagliato gravemente con l’aggressione contro l’Ucraina – e non ci può essere dubbio – puoi pretendere una “dissociazione”? Se pensi che Putin sia un dittatore che viola i diritti umani, perché vuoi trasformare in un martire quel direttore d’orchestra? Ti sta antipatico, signor sindaco di Milano?

 

 

È davvero ridicola la pretesa, che è una palese ingerenza della politica nell’arte, che dovrebbe essere lasciata libera. Che cosa dovrebbe fare Gergev? Parlare male di Putin in casa nostra e affidare alle sue cure i familiari che stanno in Patria? Il sindaco di Milano si riprenda al più presto, perché è davvero pesante questo modo di agire. Magari, più di quel che si mette in scena alla Scala, il primo cittadino farebbe bene ad occuparsi della delinquenza, dei tanti migranti clandestini che si fanno sempre riconoscere in città, dei disagi della metropoli.

 

 

A nessuno di loro Sala ha mai chiesto dichiarazioni contro i loro paesi d’origine. Dal Maestro che viene da Mosca invece pretende “una posizione precisa contro questa invasione e se non lo facesse saremmo costretti a rinunciare alla collaborazione”. “Valery Gergev ha più volte dichiarato la sua vicinanza a Vladimir Putin. D’accordo con il sovrintendente - ha detto Sala - gli abbiamo chiesto di prendere una posizione precisa contro l’invasione”. Poi a Mosca lo riaccompagnerà senz’altro il sindaco di Milano…

 

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