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SuperMario vede Draghi, scontro sul Milleproroghe e governo in bilico. Il premier furioso con i partiti

Daniele Di Mario
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Una nottataccia per il governo. L'esecutivo va sotto quattro volte in Commissione sul Milleproroghe e scopre tutta la fragilità della propria maggioranza, fatta di partiti dalle idee completamente opposte. Chissà che il premier Mario Draghi non si stia pentendo di aver lasciato mano libera al Parlamento su riforma del Csm e concessioni balneari e non stia pensando di fare retromarcia e mettere la fiducia. Perché alla soddisfazione per l'approvazione del bonus psicologico, fanno da contraltare le sconfitte che il governo deve subire su tetto al contante, fondi destinati all'ex Ilva, sperimentazioni animali, graduatorie scolastiche. Quattro emendamenti su cui la maggioranza non ha tenuto. Il caso più eclatante è quello del tetto al contante, che tornerà a duemila euro fino al primo gennaio 2023 rispetto agli attuali mille.

L'emendamento di Paolo Trancassini (Fratelli d'Italia) passa (39 a 38) grazie al voto favorevole di tutti i partiti di centrodestra che, dopo settimane di polemiche perla rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale, per la prima volta torna a essere coalizione in Parlamento. Un primo passo di riavvicinamento mentre Giorgia Meloni a «Porta a Porta» rimarca i problemi del centrodestra tornando a chiedere il patto anti-inciucio. Su temi come Bolkestein e giustizia le distanze sono del resto ancora evidenti, così come le frizioni sulle candidature a sindaco alle prossime elezioni amministrative.

Intanto però sul contante il centrodestra, finalmente unito, trova la prima vittoria parlamentare, tanto chela leader di FdI Giorgia Meloni festeggia su Facebook: «Vittoria! Grazie a un emendamento di FdI il tetto all'utilizzo del contante viene riportato da subito a duemila euro. La maggioranza si è spaccata su un provvedimento importante per famiglie e imprese: siamo riusciti a portare a casa un primo, piccolo, ma significativo risultato per favorire l'economia reale. Questa è la dimostrazione che un'alternativa alla deriva tecnofinanziaria dell'ultimo decennio è possibile, e noi continueremo giorno e notte a lavorare per dare una nuova speranza all'Italia». «Grazie al centrodestra compatto non camia l'uso del contante: si potrò usare per pagamenti fino a duemila euro. Èla vittoria della Lega», rivendica il segretario Matteo Salvini.

Mentre per il vicepresidente di FI Antonio Tajani «Forza Italia rimane coerente sul contante», ma il governo non core rischi: «È stabile». Opinione che stride con quelle di Giuseppe Conte, l'ex premier accusa il centrodestra «di favorire l'economia sommersa». Parole che rivitalizzano le polemiche nel centrodestra, col capogruppo FdI alla Camera Francesco Lollobrigida che sferza FI e Lega: «Conte offende il centrodestra considerandoci dei delinquenti. Cosa ne pensa chi governa con il M5S e dovrebbe invece essere orgoglioso di aver votato l'emendamento di FdI?».

Per quanto riguarda l'ex Ilva, la commissione ha approvato un emendamento che destinava tutti i fondi a disposizione perla bonifica delle aree inquinate: il governo non era favorevole, preferendo la soluzione del testo originario che ne destinava parte alla decarbonizzazione di Acciaierie d'Italia. Con un emendamento della leghista Rossana Boldi, invece continueranno fino al 2025 le sperimentazioni animali negli studi sugli xenotrapianti d'organo e sulle sostanze d'abuso.

Bocciato infine l'emendamento di maggioranza sulla scuola e sulle graduatorie. Un «incidente» che obbliga Draghi a chiedere un chiarimento: «Vanno garantiti i voti in Parlamento oppure non si va avanti», le parole del premier ai capidelegazione in una riunione politica a Palazzo Chigi che ai partiti è suonata come una strigliata. 

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