Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Scontro nel M5S, si muovono i mediatori per evitare il duello finale tra Conte e Di Maio

Tommaso Carta
  • a
  • a
  • a

Non è uno stop alla battaglia interna, ma un colpo di freno sì. Dopo giorni in cui l'Armageddon pentastellato sembrava pressoché inevitabile, i toni iniziano ad abbassarsi e l'ipotesi di un confronto tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte in un'assemblea congiunta dedicata prende sempre più corpo. Il presidente M5S, che ieri ha visto Mario Draghi («massima compattezza per l'azione di governo») per circa un'ora (poi pranzo con Enrico Letta), all'uscita da Palazzo Chigi prima ricorda che non era lì «per discutere di correnti, vietate dallo Statuto», poi fa sapere di sentire Beppe Grillo «tutti i giorni».

Nel corpaccione pentastellato, comunque, tutti (o quasi) sono convinti che l'ex «avvocato del popolo» non abbia alcuna intenzione di rinunciare a coinvolgere gli iscritti, se non con un voto sul ministro degli Esteri, quantomeno per rilanciare la sua leadership con una sorta di consultazione di «mid-term».

Esattamente come fece il suo predecessore all'indomani della debacle alle elezioni europee del 2019. Di Maio, intanto, aspetta il redde rationem senza esporsi con dichiarazioni, post o interviste sul tema, ma lavorando alle contromosse. Nel frattempo, si allarga il fronte di chi vorrebbe una mediazione, pur senza rinunciare al confronto. In questo senso si possono leggere, ad esempio, le parole di Alfonso Bonafede, che ha un ottimo rapporto con Conte e una lunga storia di militanza e amicizia con Di Maio.

L'ex Guardasigilli, infatti, tornando sulle esortazioni di Sergio Mattarella nel suo messaggio alle Camere dopo il giuramento, rilancia temi come la riforma del Csm e la legge sull'ergastolo ostativo: «Abbiamo applaudito tutti con convinzione» il capo dello Stato «adesso è il momento di essere coerenti con quell'applauso. Ci sono due priorità che non possono più attendere», scrive su Facebook l'ex ministro della Giustizia. Che in calce al post lascia un messaggio politico: «Sono consapevole del fatto che tante forze politiche (compreso il M5S) hanno problemi al loro interno... ma forse, se guardiamo oltre le pareti dei palazzi romani, troviamo qualche priorità vera su cui vale la pena di essere compatti».

Anche Chiara Appendino, che nell'elettorato Cinquestelle gode di ottima considerazione, getta acqua sul fuoco: «C'è un dibattito in corso, spero che non si arrivi a momenti traumatici».

Dai blog