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Solo due miliardi, neanche subito. La vergogna dell'ultimo Dl Sostegni e la rivolta dei partiti

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Ennesimo rinvio per il decreto Sostegni. C’è ancora chi crede si chiuda in settimana. Ma dal Mef sostengono che il dl Sostegni ter, per "ristorare" i settori più colpiti dalla nuova ondata spinta dalla variante Omicron, slitti alla settimana prossima: «non ce la facciamo a chiudere prima», dice all’Adnkronos una fonte di primo livello.

La dote, stando alle stime attuali, dovrebbe aggirarsi sui due miliardi, per rispondere alle richieste dei comparti più colpiti: il turismo in capo alla lista, ma anche le discoteche costrette alle chiusure fino al 31 gennaio, notte di Capodanno compresa. Per loro, si prospetta un intervento contenuto e senza un nuovo scostamento di bilancio all’orizzonte. Le risorse arriveranno da risparmi di spesa e sembrerebbero ben distanti dalle richieste che si levano dai partiti, in primis M5S e Lega.

Il Carroccio, in particolare, chiede si intervenga con un nuovo scostamento di bilancio, corposo, per fare fronte alle esigenze dei comparti più in affanno e ai rincari delle bollette che rischiano di affondare famiglie e imprese.

Oggi tra il premier Mario Draghi e il leader della Lega, Matteo Salvini, c’è stato un breve scambio in Senato. Lasciando l’Aula dove è arrivato per commemorare David Sassoli, il premier si è imbattuto nel capo politico della Lega e i due si sono fermati a parlare per pochi minuti. In serata da fonti del partito di via Bellerio è trapelato che, nel rapido confronto, Draghi e Salvini si sono ripromessi di vedersi a breve per discutere, tra le altre cose, di caro energia.

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