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Quirinale, Matteo Renzi lavora per un'alternativa a Mario Draghi. Il piano B prevede Dario Franceschini premier

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Matteo Renzi continua a imbastire trame e strategie per trovare un’alternativa concreta a Mario Draghi, al momento unico “candidato” per il Quirinale. “Almeno per una settimana proverà a costruire un'operazione diversa” le parole che filtrano dai fedelissimi di Italia Viva e riferite da Libero. L’obiettivo dell’ex segretario del Partito Democratico è andare avanti con la legislatura fino al 2023 e arrivare ad una legge elettorale in senso proporzionale, senza la quale difficilmente avrà un peso importante alle prossime elezioni. E mira ad uno scenario che gli assicuri la duplice vittoria.

 

 

Renzi, che potrebbe convergere sul nome di Pierferdinando Casini, ha però pronto anche un piano alternativo, ben consapevole che andare dritti fino alla fine senza cambiare di una virgola non sia la giusta strada per vincere la partita del Colle. Il nome giusto nel caso fallisse la strategia iniziale non sarà quello di Giuliano Amato, bensì quello di Draghi. La salita al Quirinale dell’attuale presidente del Consiglio sarebbe però successiva ad un accordo blindato sul futuro di Palazzo Chigi. E il nome più in voga per raccogliere l’eredità dell’ex banchiere centrale è quello di Dario Franceschini, che garantirebbe la tenuta del governo avendo ottimi rapporti con Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle.

 

 

“Se è vero, infatti, che i due hanno sempre scelto strade diverse, e spesso si sono scontrati, è altrettanto vero che non hanno mai smesso di sentirsi e che, per certi versi, si intendono molto bene, essendo entrambi due animali politici” l’analisi di Libero sul rapporto Renzi-Franceschini. L’appoggio all’attuale ministro della Cultura arriverebbe soltanto se seguisse gli obiettivi già elencati ad inizio articolo. Con il potere a Franceschini probabilmente la Lega si sfilerebbe dalla maggioranza, con un’asse formato dal centrosinistra, il M5S e Forza Italia. Quello che è il sogno di Enrico Letta, anche se resta da capire se Silvio Berlusconi accetterà di fare una scelta diversa rispetto ai suoi alleati del centrodestra.

 

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