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Caporalato, Meloni e Salvini contro il silenzio della Lamorgese: "Subito in Parlamento, il Viminale vacilla"

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Il centrodestra, sia di governo che di opposizione, punta il dito contro il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, chiedendo di chiarire al più presto in parlamento ciò che sta accadendo a Foggia, con il capo Dipartimento Immigrazione del Viminale che si è dimesso a causa della moglie indagata in un'inchiesta sul caporalato. Attacca Giorgia Meloni: "Il Capo dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione ha rassegnato le sue dimissioni a seguito delle indagini che vedono coinvolta la moglie con l’accusa di caporalato. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, chiediamo a Luciana Lamorgese di riferire immediatamente in Aula. Il Viminale vacilla sempre di più anche a causa di un Ministro che, ogni giorno che passa, dimostra la sua totale inadeguatezza", scrive sui suoi social la presidente di Fratelli d’Italia, che aggiunge: "Il Viminale vacilla sempre di più anche a causa di un Ministro che, ogni giorno che passa, dimostra la sua totale inadeguatezza".

 

 

 

 

Anche Matteo Salvini fa la stessa richiesta: "Chiediamo - dice il segretario della Lega - che il ministro dell’Interno riferisca immediatamente in Parlamento. Al di là della vicenda giudiziaria che non mi permetto di giudicare, i dati sull’immigrazione - visto che stiamo parlando del Capo dipartimento per l’immigrazione - dicono che in due anni ci sono stati più di 100mila sbarchi, quest’anno più che raddoppiati rispetto all’anno scorso", sottolinea il segretario a margine di una iniziativa del Carroccio al Gattile del Verano. "Sul tema immigrazione quindi, al di là dell’inchiesta su cui non esprimo alcun giudizio - prosegue Salvini - il ministro deve riferire in Parlamento anche perché l’ultima missione europea è stata assolutamente fallimentare. L’Europa quindi non ci ascolta, gli sbarchi raddoppiano, i capi dipartimento si dimettono.... Ci venga a raccontare che intenzioni ha". E sul fatto che finora il premier ha sempre difeso l’operato di Lamorgese, aggiunge: "Draghi è uomo di numeri, e i numeri dicono che nel 2019 gli sbarchi furono 11mila, nel 2020 35mila, e quest’anno siamo a 63mila. C’è qualcosa che non funziona".

 

 

 

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