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"So contare..." Romano Prodi, resa tragica sul Quirinale dalla Annunziata

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La ferita dei 101 che lo affossarono nella corsa al Quirinale non si rimargina e Romano Prodi continua ad agitare bandiera bianca verso chi ancora lo tira in ballo come possibile nuovo presidente della Repubblica. L'ex premier e fondatore dell'Ulivo domenica 5 dicembre è ospite di Lucia Annunziata an Mezz'ora in più, il programma in onda su Rai3. 

 

Il discorso per forza di cose finisce sul Colle. "La mia maestra elementare mi ha insegnato a contare. Non è cosa, si dice. Ho già detto le ragioni: l’età, sto benissimo così e l’ultima è quella del realismo politico. Se un uomo politico ha un minimo di saggezza, deve rendersi conto delle situazioni" ammette Prodi. 

 

Il governo e i partiti stanno facendo bene o no, chiede la giornalista. "Stanno facendo quello che possono, cioè la linea di marcia è quella giusta. Quando arriva qualche problema che mette in tensione le componenti del governo, questa rallenta" ha detto l'ex premier. "La distrazione è un ottimo strumento politico. La realtà della politica è quella che è. Benissimo la direzione generale" ma poi, "quando scattano i singoli interessi, la carovana rallenta", ha aggiunto.

 

Per il professore sul piano internazionale dopo il Trattato con la Francia, "ne dobbiamo fare un altro con la Germania, ma non solo per avere rapporti bilaterali. La Francia li ha con l’Italia e con la Germania, noi dobbiamo chiudere questo triangolo, metterci dentro la Spagna e andare avanti, perché altri Paesi ci verranno dietro. Se aspettiamo di andare avanti tutti e 27 con l’unanimità noi saremo morti, noi saremo morti". "Se nella locomotiva c’è la Germania , la Francia, l’Italia e la Spagna -ha ribadito l’ex premier- il treno va forte e per quello che dobbiamo stringere tra di noi se no il mondo si mette a ridere pensando all’Europa" conclude Prodi. 

 

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