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"Non dico nulla". Il siluro di Mario Draghi a Sabino Cassese: mi sgrida se parlo di stato di emergenza

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“Non dico nulla sennò Sabino Cassese mi sgrida”. Durante la conferenza stampa di presentazione del decreto sul super green pass il presidente del Consiglio Mario Draghi ha risposto con una stilettata al Giudice emerito della Corte Costituzionale riguardo alla domanda in merito alla possibile proroga dello stato di emergenza in scadenza il prossimo 31 dicembre. “Sulla proroga allo stato di emergenza non azzardo a dire che abbiamo deciso qualcosa ad un mese dalla scadenza, sennò il Professor Cassese mi sgrida” la battuta dell’ex banchiere centrale. 

 

 

Durante la pandemia Cassese è intervenuto pubblicamente più volte esponendo posizioni critiche nei confronti dell’ex premier Giuseppe Conte, criticando l’eccessivo ricorso allo strumento del Dpcm per le misure di contenimento epidemiologico, in quanto “L’articolo 16 della Costituzione sancisce che solo un atto avente forza di legge può limitare restrizioni alla libertà personale e allo spostamento in caso di rischi connessi alla salute pubblica, quindi sarebbe stato meglio se il Governo avesse emanato decreti-legge da far convertire al Parlamento e poi, usare gli atti amministrativi, come il DPR”. Anche durante il governo Draghi Cassese era stato netto affermando durante l’estate che sarebbe “inspiegabile una proroga dello stato d’emergenza, non ci sono più le condizioni. E in caso di necessità bastano poche ore per reintrodurlo, non serve tenersi pronti”.

 

 

Già dopo quell'intervento estivo Draghi aveva citato Cassese: "È vero che non mi sono mai espresso ma se avessi avuto intenzione di esprimermi, mi sarebbe passata la voglia dopo aver letto l'articolo del professor Cassese ieri, che richiama tutti quelli che si vogliono esprimere prima, al fatto che non si può decidere lo stato di emergenza con un mese e mezzo di anticipo".

 

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