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Maroni, Giorgetti e Berlusconi, Senaldi fa i nomi per il Quirinale

Giorgia Peretti
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“La sinistra deve scendere a patti, non è il mazziere”, così Pietro Senaldi interviene sulla partita del Quirinale a “Coffee Break”, sabato 13 novembre. Il condirettore di Libero è ospite nel salotto di Andrea Pancani su La 7, dove il tema principe della puntata è la successione di Sergio Mattarella. Chi sono i più Quirinabili? Secondo Senaldi “bisogna far vedere agli italiani che le istituzioni sono contendibili, specie ora che il PD ha il 15% in Parlamento e se ne è andato anche dalle Regioni”. Se nel partito democratico, per la corsa al Colle, aleggiano i nomi di Rosy Bindi, Dario Franceschini, e Anna Finocchiaro dal canto suo la destra può vantare figure di altrettanto spessore. “Il Pd parla di Bindi, di Franceschini, di Finocchiaro...tutta gente che poi non ha ricandidato. Roberto Maroni vale la Finocchiaro o la Bindi, è un uomo delle istituzioni che ha ricoperto ministeri anche piuttosto bene. Giancarlo Giorgetti secondo me vale la Finocchiaro, per non parlare di Silvio Berlusconi”, dice Senaldi.

“Io non ci sto in questo recinto in cui l’opinione pubblica vuole mettere il centrodestra. Io non capisco perché Franceschini sarebbe migliore rispetto a qualsiasi ministro/parlamentare del centrodestra”, prosegue. E ancora: “Cos’ha di più? Solo che è di sinistra. Ma non mi sembra che in tutti i suoi decenni in Parlamento abbia irradiato di luce le nostre istituzioni. Secondo me vale assolutamente altri”. Infine, conclude dando uno scossone alla sinistra intorpidita: “Credo che il centrodestra si sia ormai liberato di questa sudditanza psicologica, questo schema è saltato adesso e se ne dovrebbe rendere conto anche la sinistra. È grottesco che con il 15% dei parlamentari si sentano il mazziere sempre. Non sono il mazziere devono venire a patti”.

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