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Carlo Calenda non resiste alla tentazione sigaretta: se ne frega del divieto e butta via il cartello anti-fumo in Campidoglio

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Esordio show per Carlo Calenda in Campidoglio con tanto di cartelli abbattuti e nastri di delimitazione strappati. Tutto per una agognata pausa sigaretta dopo cinque ore di riunione. Questo quanto racconta oggi Repubblica. "Un colpo di mano per staccare il cartello che intima il divieto di fumo davanti alla buvette, un altro per togliere di torno un nastro bianco e rosso che ne delimita la parte finale. Quindi accendino e sigaretta. Ecco il primo blitz di Calenda in Comune", si legge sul quotidiano del gruppo Gedi. 

 

 

La risposta via Twitter del leader di Azione non si fa attendere: “Ma le cavolate che scrivete… Stavano tutti fumando compresa la giornalista di Repubblica e l’ex assessore al personale in un’area esterna alla buvette prima fumatori e poi chiusa dai Cinquestelle. Tutti pigiati dietro enormi condizionatori per non essere beccati. Li ho fatti uscire da lì”. E poi sul cartello divelto specifica: "Ma quale divelto era una fotocopia plastificata appoggiata a un davanzale". Quindi ribatte a un follower che gli sconsiglia la sigaretta ("Fumare fa male", scrive sul social): "Ma certo. Fumare accalcati in dieci durante il Covid dietro enormi apparecchiature elettroniche - replica Calenda - fa peggio. Diciamo che ho applicato un riformismo pragmatico contro il populismo del Movimento 5 Stelle”. A volere la stretta sul fumo erano stati infatti i pentastellati, che ora hanno però perso la maggioranza a Roma.

 

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