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L'Europa segue SuperMario, tutti ci copiano il green pass

Gaetano Mineo
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Il Covid-19 torna a colpire l’Europa e il modello italiano sul Green pass è sempre più gettonato. I contagi sono di nuovo in crescita esponenziale in particolare in Austria, Bulgaria, Olanda e Russia dove è stato introdotto il certificato verde. Mentre la Gran Bretagna e la Germania stanno valutando di attuarlo nelle prossime settimane. In sostanza, la barra dritta sul Green pass tenuta in modo imperterrito dal premier, Mario Draghi, senza mai stare a discutere delle polemiche, sta dimostrando di essere la giusta rotta. E così il governo olandese è a lavoro per reintrodurre «misure extra» afferma il ministro della Salute Hugo De Jonge. I Paesi Bassi hanno uno dei tassi di infezione in più rapida crescita in Europa. In Olanda, erano state eliminate quasi tutte le restrizioni anti-Covid il mese scorso, incluso il distanziamento sociale. Ma l’esecutivo ha imposto l’uso dei pass sanitari per entrare in bar, ristoranti, cinema e altri luoghi pubblici. Anche i ricoveri ospedalieri stanno aumentando più rapidamente del previsto.

Con il tasso di vaccinati più basso dell’Unione europea e la curva dei contagi che preoccupa ogni giorno di più, anche la Bulgaria sceglie di affidarsi al Green pass per contenere l’avanzata del Covid-19. Un Paese che fa i conti con l’ennesima ondata della pandemia e dove il governo ha annunciato di avere il sistema ospedaliero al collasso dopo la quarta ondata, e di essere sul punto di dover inviare all’estero i malati di Covid-19. E così nei giorni scorsi è scattato l’obbligo del certificato verde per entrare in tutti i locali al coperto, ad eccezione di farmacie, banche e negozi di alimentari: il mancato rispetto comporterà multe per clienti e commercianti.

Grave è anche la situazione in Romania dove sono state implementate nuove severe restrizioni per prevenire la quarta ondata di contagi e decessi. La scuola resterà chiusa per almeno una settimana e l’obbligo del Green pass sarà esteso a una serie di attività precedentemente impreviste, compreso l’ingresso nei negozi, esclusi gli alimentari e le farmacie. Sia all’interno che all’esterno, le mascherine devono essere indossate in tutti i luoghi. Mentre il coprifuoco inizia alle 22 e i bar e i ristoranti chiudono alle 21. Nuove misure che dureranno 30 giorni. Uno scenario aggravato dal fatto che non c’è più posto nelle celle frigorifere degli ospedali e la Chiesa ortodossa ha messo a disposizione dei nosocomi le cappelle mortuarie delle chiese, continuando però a tenere una posizione ambigua nei confronti della campagna vaccinale. Nel Regno Unito, a causa di una nuova impennata di contagi e decessi, il governo Johnson, starebbe seriamente pensando ad un Piano B che include l’ipotesi di adottare l’obbligo del Green pass, un passaporto vaccinale per accedere ai luoghi affollati e ad alto rischio. Sajid Javid, ministro della Sanità britannica, si è scagliato contro i no vax bollandoli come «idioti che spargono maligne bugie».

Infine, pure in Germania si sta valutando se applicare o no il certificato verde. Il 70 per cento della popolazione tedesca ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino ma la media di nuovi casi si attesta a quasi 13 mila al giorno e i morti quotidiani in media settimanale sono cresciuti dell’11 per cento. Tra l’altro, tra un mese in Germania finisce lo «stato di emergenza nazionale», ma in molti chiedono al Parlamento di votare una proroga.
 

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