Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Non lo invita alla riunione sui rifiuti, Gualtieri si scusa con Franco

Damiana Verucci
  • a
  • a
  • a

Roberto Gualtieri fa marcia indietro, si accorge della evidente gaffe fatta ai danni di Nicola Franco, presidente di centrodestra del VI Municipio, prende il telefono e ieri dopo pranzo lo chiama, di fatto scusandosi. Sì perché nonostante da quanto si apprende il neosindaco di centrosinistra abbia chiarito si trattasse di una riunione informale, quella di giovedì scorso con i 14 presidenti di centrosinistra presso la Sala delle Bandiere, di fatto poi quella riunione è diventata formale e si è parlato di un tema scottante, i rifiuti, e l’unico non invitato è stato proprio Nicola Franco, che non solo è il presidente del Municipio – quello delle Torri – dove sorge l’impianto di Rocca Cencia e dove è concentrato il più alto numero di discariche abusive, ma è soprattutto il rappresentante di 257 mila abitanti che lo hanno scelto come presidente.

Lo sgarbo, quindi, è stato fatto soprattutto a loro. Tanto che sul tema interviene direttamente Giorgia Meloni: la presidente di FdI parla proprio di «sgarbo istituzionale gravissimo che non fa ben sperare sul lavoro della nuova Amministrazione capitolina: Gualtieri vuole fare il sindaco del o di tutti i romani?». Se questa non è una gaffe da parte del primo cittadino, come altro chiamarla? Proprio lui, infatti, dopo la vittoria elettorale, aveva promesso e giustamente, di essere il sindaco di tutti. Altro non poteva fare a questo punto che prendere il telefono e tentare di chiarirsi con Franco. Un modo per recuperare il bon ton istituzionale. Gualtieri ha garantito a Franco che non succederà più - e ci mancherebbe.

Ma fonti di maggioranza del Campidoglio hanno voluto ribadire che durante quella telefonata si sarebbe meglio specificato che «si trattava soltanto di una riunione che riguardava gli esponenti della maggioranza uscita vincitrice dalle urne e che tutte le polemiche che ne sono invece seguite sono soltanto pretestuose». Per poi sottolineare che «i rapporti e le riunioni istituzionali con i Municipi comprenderanno sempre tutti e 15 i presidenti». La smentita non ha convinto affatto Nicola Franco. «Prendiamo atto della precisazione che arriva dal Campidoglio - dice il presidente del Municipio VI - secondo cui si sarebbe trattato di un incontro politico e non istituzionale. Eppure, questa mi sembra la classica toppa che è peggio del buco. Mi corre infatti l’obbligo di ricordare a Palazzo Senatorio che non è stato il sottoscritto a comunicare l’oggetto della riunione e a far sapere che al centro del colloquio ci fosse il piano straordinario di pulizia di Roma che la nuova Amministrazione capitolina ha in mente di mettere in campo. Abbiamo letto tutti le agenzie e le notizie di stampa al riguardo: il Campidoglio avrebbe dovuto precisare subito eventuali notizie errate o incomplete, ma questo non è avvenuto. Evidentemente, non si è ritenuto di farlo. Come ho ribadito nel colloquio col sindaco, il Municipio VI rimane a disposizione per un nuovo incontro per affrontare l’emergenza rifiuti e degrado. Lavoreremo sempre affinché non manchi mai il dialogo istituzionale – conclude Franco – perché il confronto Campidoglio-Municipi è decisivo per fare di Roma una città più pulita e decoroso».

IL SEGGIO DI GUALTIERI
Ma a tenere banco è anche il dibattito politico sul seggio alla Camera che Gualtieri dovrà lasciare libero dimettendosi per l’incompatibilità col ruolo di sindaco. Alle elezioni suppletive nel collegio Roma 1 il Pd ipotizza le candidature di Cecilia D’Elia, Gianni Cuperlo, Giuseppe Provenzano. In molto avanzano l’ipotesi di Nicola Zingaretti. «Io sto servendo chi mi ha votato - commenta il presidente della Regione Lazio intervistato da Lucia Annunziata nel corso della trasmissione Mezz’Ora in più -Chi sarà il candidato in quel collegio lo deciderà la nostra alleanza. Io continuo a lavorare per la mia comunità, contento che il lavoro in questi due anni drammatici sia servito. Non è una scelta che prendo io e non è all’ordine del giorno, io sto facendo il presidente di Regione».
 

Dai blog