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Scontri no Green pass, ora il mondo sa che l'ordine pubblico è il punto debole dell'Italia

Fabrizio Cicchitto
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Caro direttore, un passo importante per ridurre ancora di più il contagio attraverso la generalizzazione del green pass avviene contemporaneamente ai ballottaggi in alcune città (fra cui Roma) che stanno assomigliando sempre di più a una sorta di giudizio di dio. Perdipiù a livello internazionale è in atto una campagna via web contro i vaccini orchestrata da siti il cui scopo è quello di destabilizzare molte nazioni dell’Occidente attraverso il bombardamento di fake news.

Molti di questi siti sono collocati in Russia. Putin, che è una sorta di genio del male, è stato il primo a capire che attraverso l’uso del web si può manipolare e destabilizzare la democrazia occidentale (egli non corre questo rischio, perché la sua è una rigida autarchia). Così gli hackers russi sono intervenuti su Brexit, sul referendum in Catalogna, a favore di Trump nelle elezioni del 2016. Il prof. Harari in un articolo sul Corriere della Sera ha ricordato che dal 1888 ad oggi in Italia sono state decine le vaccinazioni obbligatorie, senza opposizioni significative. Adesso avviene che quello che è stato un autentico prodigio della scienza e dell’industria farmaceutica, che nello spazio di un anno e mezzo hanno scoperto alcuni vaccini, viene contestato attraverso una campagna fondata sulle menzogne. Molte persone credono ciecamente a quello che appare sulla rete: esse reputano che lì c’è la quintessenza della verità. Invece non bisogna mai dimenticare il dato di fondo: in Italia, anche per gravi errori commessi dal governo Conte II e da alcune regioni, ci sono stati ben 132.000 morti.

Oggi la situazione è nettamente migliorata proprio grazie ai vaccini. Prima l’unica misura significativa era il lockdown, ma esso colpisce in modo durissimo e indifferenziato l’economia e sconvolge la vita delle persone. Fortunatamente la situazione è migliorata in modo netto con l’impiego dei vaccini: sono diminuiti i contagi ed è stato molto ridotto il numero dei morti. Francamente non abbiamo capito molto il senso delle divisioni avvenute in Italia sul vaccino. A nostro avviso il vaccino e lo stesso green pass non sono né di destra, né di centro, né di sinistra.

Poi è indubbio che per il green pass esistono enormi problemi per realizzarlo e gestirlo, ma proprio per questo tutte le forze politiche dovrebbero assumere un atteggiamento costruttivo. Ciò detto, vale la pena prendere in considerazione i molteplici interrogativi posti da quello che è avvenuto a Roma nel pomeriggio dello scorso sabato. A proporre del giudizio su ciò che è avvenuto non possiamo fare a meno di esprimere il nostro dissenso da ciò che ha affermato Giorgia Meloni nel suo discorso alla Camera. Secondo la Meloni il ministro  Lamorgese ha portato avanti una sorta di nuova strategia della tensione. In primo luogo è avvenuto un fatto incontestabile: un nucleo di fascisti di Forza Nuova ha attaccato e devastato la sede della CGIL. In questo modo esso ha ottenuto due risultati molto rilevanti: in primis oggi tutti parlano di questa “sigla” finora quasi sconosciuta; secondo poi quello che è accaduto ha una grande forza evocativa rispetto a ciò che avvenne nel ‘21-‘22 del secolo scorso.

Non si tratta di quattro scemi, ma di un nucleo certamente ristretto che però sta seguendo una linea assai insidiosa: esso si inserisce nella manifestazioni no vax, tende a egemonizzarle saldandosi con le sue componenti estremiate e violente che esistono in quel movimento: l’obiettivo è cavalcare la tigre della guerriglia urbana. Allora rispetto a tutto ciò le cose stanno in modo esattamente opposto a quello sostenuto da Giorgia Meloni.

Altro che strategia della tensione. Il ministro Lamorgese, il ministero dell’Interno, altre strutture dello Stato stanno adottando una linea profondamente sbagliata perché non hanno colto che nel movimento in atto esistono due tendenze, una genericamente protestataria, ma non violenta, e un’altra invece violenta ed estremista, capace di pericolosi colpi di coda, come hanno dimostrato i fatti di Roma. Per questo errore di valutazione le forze dell’ordine stanno seguendo sempre una linea morbida, accondiscendente, secondo la quale tutte le tensioni possono essere riassorbite, non contrapponendosi ad esse, ma anzi in un certo senso “accompagnandole” dolcemente. L’accettazione del rave di 10.000 persone nel viterbese è avvenuta per questa impostazione e già quella passività è stata molto discutibile.

Ma rispetto alla manifestazione di Roma il ministro Lamorgese, la struttura del ministero, la polizia postale, i servizi non hanno capito molte cose, né sui numeri né sulla qualità delle forze in campo e sulle loro intenzioni. Era in campo un nucleo duro che puntava al “successo” di conquistare la CGIL dando così il segnale che “il fascismo sta tornando” perché addirittura viene conquistata la sede del principale sindacato italiano. Non era molto difficile capire che aria tirava quando chi aveva conquistato il palco di piazza del Popolo era Castellino che in quella piazza non sarebbe neanche dovuto entrare (le cose si fanno prima, certo non si arresta nessuno mentre questo parla dal palco applaudito da centinaia di persone).

Già alle 16.30 Castellini aveva manifestato il proposito di voler assediare e conquistare la CGIL. La colpa imperdonabile del ministro Lamorgese, del prefetto e del questore è di aver continuato ad adottare la linea morbida anche rispetto a gente che manifestava contro esplicitamente intenzioni eversive. Non avendo capito nulla, pur avendo avuto tutto il tempo di apprestare la difesa della CGIL, quando alle 18 un pezzo della manifestazione si è trasformato in un corteo non autorizzato, ad accoglierlo in Corso Italia c’erano solo 10 agenti subito travolti. Quindi non c’è stata nessuna strategia della tensione, ma “strategia dell’insipienza” che è consistita nella ripetizione ottusa della linea morbida rispetto a un nucleo fascista con estremisti no vax annessi.

Comunque la dott.ssa Lamorgese ha due vantaggi: ha protezioni molto altolocate e le sue dimissioni sono richieste da Meloni e da Salvini, per cui bisogna dire no perché si tratterebbe della vittoria di una area politica che sui vaccini civetta con i no vax e contesta il green pass. Tuttavia se consulta gli archivi del ministero la dott.ssa Lamorgese può prendere coscienza e conoscenza del fatto che dal 1945 ad oggi è la prima volta che la CGIL è conquistata e devastata da 300 fascisti.

Per molto meno si sono dimessi dalla carica di ministro Lattanzio, la Guidi, Lupi, Nunzia De Girolamo. Comunque per il bene di tutti ci auguriamo che quello che è successo serva da lezione. Noi ci auguriamo che il presidente Draghi vada oltre il 2023, tuttavia egli deve sapere che ha un fianco scoperto, quello della gestione dell’ordine pubblico e non si tratta di poca cosa perché esistono forze internazionali e interne che hanno capito che quello è il punto debole del suo governo e su di esso fanno leva per metterlo in grande difficoltà e per destabilizzare il paese.

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