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Elezioni Roma 2021, Roberto Gualtieri nelle mani di Carlo Calenda: l'appello al leader di Azione

Dario Martini
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Roberto Gualtieri aveva un obiettivo. Assicurarsi il secondo posto e andare al ballottaggio contro Enrico Michetti. Obiettivo raggiunto. Ora, però, per ribaltare il risultato del primo turno, e diventare sindaco, ha disperato bisogno dei voti grillini. E, soprattutto, di quelli di Carlo Calenda, vero ago della bilancia del verdetto che uscirà dalle urne il 17 e 18 ottobre. Quando ieri sera erano state scrutinate più della metà delle schede, il candidato del Pd era al 26,8%, circa 4 punti percentuali in meno di Michetti. Rispetto alle altre grandi città in cui si è votato (Milano, Napoli, Bologna e Torino), per il centrosinistra il risultato di Roma è il peggiore. La speranza di recuperare terreno, pere), non è camp ata in aria.

Al Nazareno si fa molto affidamento su cosa è accaduto a Primavalle, dove si votava alle suppletive per assegnare un seggio alla Camera. Ha vinto l'uomo del Pd, Andrea Casu, che si è imposto con buon distacco sull'avversario del centrodestra Pasquale Calzetta. Un successo arrivato, guarda caso, proprio dove sia il M5s che Calenda avevano rinunciato a un loro candidato. È lecito supporre che gli elettori grillini e del leader di Azione abbiano preferito il centrosinistra al centrodestra. Il Pd è fiducioso che lo stesso schema si ripeta al ballottaggio tra Gualtieri e Michetti. Lo dice chiaramente l'ex ministro dell'Economia: «È un segnale positivo». Nel campo avverso, però, c'è chi la vede in un altro modo. Per il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli (FdI) «l'elettorato di Raggi e Calenda non si pub sommare a quello di Gualtieri».

Le trattative, però, sono già iniziate. Tra il Pd e il M5s. Ma anche tra Letta e Calenda. Non ci saranno apparentamenti, ma le intese possono essere anche "sotterranee", capaci di ripercuotersi a livello nazionale. Il candidato del Pd ha aspettato un po' prima di presentarsi davanti alle telecamere nella sede del comitato elettorale a Portonaccio. È apparso sorridente e disteso. E determinato per la campagna elettorale dei prossimi quindici giorni: «Siamo molto soddisfatti di essere al ballottaggio. Adesso ci impegneremo con grande decisione, rivolgendoci a tutti i romani, per dare a Roma un governo all'altezza di una grande Capitale europea. Siamo molto fiduciosi e ottimisti. Abbiamo davanti una stagione di governo impegnativa, ma che sarà entusiasmante, chiamiamo a raccolta per la riscossa della città tutte le forze progressiste. Con fiducia e umiltà ci rivolgeremo anche agli elettori di Calenda e Raggi». E ancora: «Questo è un risultato che rafforza il governo Draghi» e consolida «una prospettiva di democraticità progressista ed europeista». Il partito sostiene appieno Gualtieri.

Ieri, tra i presenti al comitato, c'erano il presidente del Consiglio regionale del Lazio Marco Vincenzi, Sabrina Alfonsi, Andrea Casu, Beatrice Lorenzin, Bruno Astorre, Antonio Misiani e Michela Di Biase. In serata è arrivato anche il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Ovviamente, non poteva mancare l'incoronazione del segretario del Pd, e neo deputato, Enrico Letta, che lo vede già alla guida del Comune di Roma: «Gualtieri sarà un ottimo sindaco, il migliore per gestire i fondi del Pnrr. Il risultato ottenuto ci consentirà di vincere».

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