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Silvio Berlusconi torna e fa scintille con Lega e Fratelli d'Italia: "Sui candidati si cambi sistema"

Nadia Pietrafitta
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Silvio Berlusconi torna sulla scena politica e rompe il silenzio (anche elettorale). Il leader di Forza Italia si presenta al suo seggio, in via Fratelli Ruffini a Milano, e - dopo mesi di assenza e dopo aver di fatto disertato la prima campagna elettorale della sua vita - si concede di buon grado a fotografi e telecamere. «Sto bene grazie, sto aspettando i risultati degli ultimi esami, che penso siano tutti buoni. È possibile che dalla prossima settimana io possa tornare a Roma finalmente dopo tanto tempo», dice. Stare in tribuna è costato. «Ho lavorato da casa, ho dato il mio contributo», assicura, ma non tutto, lascia capire, è andato come avrebbe voluto. Sui candidati innanzitutto. Luca Bernardo era il nome giusto per Milano? «I candidati sono scelti dai leader di partito invece che da scelte democratiche, forse la prossima volta dovremo cambiare sistema», risponde secco l’ex Cavaliere. Nessuna conversione âgéè alle primarie, sia chiaro. Il metodo di selezione dei candidati tanto caro alla sinistra non ha mai convinto Berlusconi e l’ex premier non ha certo cambiato idea adesso. Le sue parole, piuttosto, sono un messaggio in bottiglia rivolto agli alleati. Qualcosa, è la linea, non ha funzionato e il leader lascia trapelare una certa insoddisfazione.

 

 

Dopo innumerevoli vertici sui nomi e diverse prove di forza, infatti, ognuno ha scelto il suo candidato nelle «piazze» più calde. FdI ha indicato il candidato per Roma, alla Lega è toccata Milano, mentre FdI ha espresso il nome per il governatore della Calabria, ragionano gli uomini vicini al Cav, mettendo di fatto a bilancio una possibile vittoria nella partita interna alla coalizione. Senza dimenticare che proprio nelle fila azzurre si era riscontrata la maggiore contrarietà al diktat di scegliere solo candidati civici, se non di livello come Guido Bertolaso. E ironia della sorte potrebbe essere proprio un politico e di Forza Italia, Roberto Occhiuto, quello ad avere le carte in regola per portare a casa il risultato in Calabria, nella corsa a governatore della Regione. Berlusconi, in ogni caso, assicura compattezza. «Il centrodestra è sicuramente unito», dice bollando come «illazioni infondate» le ricostruzioni stampa.

 

 

«La Federazione con Salvini non l’abbiamo messa da parte, ma abbiamo precisato con la Lega che occorrerebbe fare un accordo che comprenda anche Fratelli d’Italia, quindi dobbiamo superare questa federazione per farne una più grande», assicura, non disdegnando l’idea di un nuovo Pdl: «Non è finito per ragioni obiettive, ma è finito per il tradimento di uno dei componenti», ricorda. Nulla da dichiarare, infine, su una sua possibile elezione al Quirinale quale successore di Sergio Mattarella. «Fino a quando ci sarà un Presidente della Repubblica che onora il suo ruolo è meglio non parlare di Quirinale», taglia corto. Ma intanto l’ex Cav è tornato.

 

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