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Bomba di Vittorio Sgarbi, come andrà a finire al Quirinale. La mossa segreta per Michetti: così stravinciamo a Roma

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Green pass, vaccino, le elezioni a Roma e gli equilibri di governo fino alla corsa per il Quirinale. Vittorio Sgarbi affronta i temi caldi della politica e dell'attualità ma l'intervista di lunedì 20 settembre alla Verità parte con una curiosità a luci rosse. Un paio di settimane fa il critico d'arte era stato fotografato a piedi nudi seduto in Parlamento, Perché? "Me le tolgo sempre le scarpe - spiega il parlamentare del gruppo misto che poi rivela - E faccio l'amore senza preservativo, perché far l'amore è un rapporto fiduciario: o hai paura, o ti fidi. Che poi, vede, l'argomento già torna: quelli che vanno da soli in auto o a far la passeggiata in un bosco e si tengono su la mascherina è come se si mettessero il preservativo per farsi una...".

 

Sul green pass Sgarbi sottolinea che le sue posizioni sono simili a quelle di Massimo Cacciari ma anche di Luca Ricolfi, Michele Ainis, Mario Vargas Llosa, Giorgio Agamben, Bernard-Henri Lévy, il compianto Giorgio Giorello, Paolo Becchi... insomma, una nutrita compagnia. "Sì, ma questo soprattutto dimostra che non è un problema di parte politica. Se l'80% degli italiani sono per il sì e il 20% per il no, queste percentuali si distribuiscono tra gli elettori. Sono pro vax il 90% di quelli del Pd, ma pure il 70% di quelli della Lega. Sui grandi numeri, ci sono persone che si fidano ciecamente dello Stato, altre meno. Anche Matteo Salvini deve fare i conti con questa cosa".

 

Sgarbi sottolinea ile controverse regole anti-Covid e del governo di Mario Draghi basate sul certificato verde: "L'altra sera, da sindaco, ero a Sutri, c'era la banda che suonava. I 300 cittadini che erano lì per assistere al concerto, all'aperto, dovevano avere il green pass. Quelli ai tavolini del bar della stessa piazza no. Insensato".

Sgarbi è tra i più ascoltati dai colleghi in Parlamento. "Sono un veterano. Forse con più anzianità di me c'è solo Bruno Tabacci". Laura Boldrini, rivela, "si lamentò con il povero Epifani del fatto che quando parlo stanno tutti zitti per ascoltarmi. Mi spiace per l'infelicità della Boldrini, ma io - oltre a utilizzare qualche tecnica oratoria - dico solo cose logiche, per questo mi ascoltano".

Sull'obbligo vaccinale Sgarbi sottolinea che "c'è per altre malattie dei bambini, con la differenza che qui lo Stato si dovrebbe assumere la responsabilità delle conseguenze per gli adulti. La percentuale di reazioni avverse fino alla morte dovrebbe essere risarcita". Insomma, "in senso astratto sono più favorevole" all'obbligo che al green pass. "Se poi davvero si trovasse un mix che protegga anche dall'influenza, ancor meglio, l'obbligatorietà potrà sembrare più logica".

 

Sgarbi sul leader di Forza Italia Berlusconi traccia un giudizio agrodolce: "Silvio Berlusconi è un leader che ha avuto la sua parabola nel secolo scorso. Si è affacciato nel nostro secolo, ma è come il Fernet Branca: solo se hai più di 60 anni sai cosa sia, se ne hai di meno arrivi solo al Mohito, che è un'altra cosa. Così, riceve voti solo commemorativi. E Mara Carfagna si potrebbe anche iscrivere al Pd, che non cambierebbe niente", dice il critico d'arte in corsa per le elezioni a Roma. "Stravinciamo - prevede - Nella capitale la Raggi è fuori gioco, e Calenda toglie voti al Pd, per almeno 10 punti". Sgarbi propone a Michetti una mossa per vincere al ballottaggio: "Candidi Calenda come assessore, si renda disponibile". "Spero che lo proponga in un comizio. Bisogna dare un ruolo anche a Bertolaso e Figliuolo".

 

Sull'elezione del presidente della Repubblica Sgarbi commenta "Altro che Casini, Rosy Bindi e Franceschini, è il gioco delle tre carte. Come se fare il presidente della Repubblica non sia un'ascesa. Dal Colle si guida meglio la nazione. Draghi avrà i voti" per il Quirinale. E poi si va alle urne?"No, si nomina un altro premier, un governo di transizione con Cartabia, Franco o un tecnico". "Perché non si va a votare prima che i 5 stelle abbiano maturato la pensione. Poi il governo si scioglie e a marzo 2023 le urne". Tra le previsioni di Sgarbi c'è anche chi farà il premier: "Giorgetti, Salvini o Meloni. Si avrà un governo politico con un super tecnico al Quirinale: il contrario di oggi, con Sergio Mattarella espressione del Pd e un tecnico al governo. Il bilanciamento, comunque, ci sarà". 

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