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Giudici a gamba tesa sulla corsa al Quirinale? Il sospetto di Sansonetti, il retroscena su Berlusconi e il Ruby ter

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Nuovo capitolo nella lunga storia italiana dell'uso politico della giustizia. L'obiettivo è sempre lui, Silvio Berlusconi, con i magistrati del Ruby Ter che hanno chiesto una illimitata (sic) perizia psichiatrica per il presidente di Forza Italia, che ha risposto picche chiedendo ai giudici di proseguire il processo senza di lui. A dare una lettura anche politica della vicenda è Piero Sansonetti, direttore del Riformista, che oggi 17 settembre è intervenuto con un commento al Tg5 del mattino. Pezzi di magistratura vogliono affossare Berlusconi e "non è la prima volta", dice il giornalista che spiega anche il "movente" dietro all'ultimo attacco al Cav.

 

"C'entra la corsa al Quirinale", dice Sansonetti. Siamo in pieno semestre bianco e a fine gennaio si sceglierà il successore del presidente della Repubblica Sergio Mattarella (per il quale non è è escluso un bis, in ogni caso). Berlusconi è tra i candidati al Colle e i giudici intervengono ancora una volta a gamba tesa nella politica, osserva il direttore del Riformista che oggi ha riservato sull'argomento un editoriale. 

 

"Volevano mandare Berlusconi al manicomio", scrive Sansonetti che paragona la vicenda alla "burocrazia russa de gli anni trenta, invece sono cose nostre, inventate dai nostri magistrati. Chiunque vede bene che si tratta di persecuzione. Anche i suoi avversari più convinti lo capiscono. E si tratta anche di un atto di forza, una prova di onnipotenza da parte della magistratura", attacca il giornalista.

 

La Procura che si occupa del Ruby ter "ha stabilito che Appello e Cassazione non capiscono niente e che il processo è da rifare, i testimoni vanno condannati e Berlusconi anche. Una procedura senza uguali in alcun paese libero del mondo". Anche la sinistra doivrebbere salire sulle barricate, eppure... "Reazioni dal mondo politico? Scarsissime. Il Pd insorge di fronte a un evidente attacco fascista alla democrazia? No, tace. Imbarazzato, forse, o forse contento. Che peccato. Che brutto spettacolo".

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