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Troppi cattivi maestri, Crepet se la prende coi prof no green pass

Giorgia Peretti
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No-vax e Sì-vax, due rette parallele. La dicotomia tra i promotori del vaccino anti-Covid e coloro che lo demonizzano si amplia in sfumature che comprendono anche i detrattori del green pass, che giudicano lo strumento inutile, contraddittorio e antidemocratico. Questa la riflessione in apertura della puntata di sabato 11 settembre di “Coffee Break”, il talk show mattutino in onda su La 7.  Ospite in collegamento di Andrea Pancani è Paolo Crepet, psichiatra e sociologo, che durante il suo intervento attacca aspramente gli intellettuali che, nelle ultime settimane, si sono scagliati contro la certificazione verde.

“È una vecchia storia, guelfi e ghibellini - esordisce Crepet - naturalmente i guelfi non sono pari ai ghibellini in questo momento, per fortuna, perché da una parte c’è il buon senso dall’altra parte c’è la follia voluta, non follia psico-patologica che io rispetto moltissimo, la nevrosi da narcisismo”. Poi continua: “Io ho visto nascere il terrorismo in Italia, che aveva due componenti: i cattivi maestri e quelli che andavano in piazza. Sto cercando i cattivi maestri, qualcuno l’ho trovato”. “Chi? A chi si riferisce?”, la curiosità del conduttore deve attendere. “Eh beh sì, quelli che dicono “armiamoci e partite”. L’ho già sentita, che ci sia qualche intellettualmente dotato che, guarda caso, ha un tempismo perfetto e mette in discussione tutta una serie di cose parlando di cose che ovviamente non sa perché non può sapere. Sa di altro ma non di questo”.

 

 

 

 

 

Il riferimento è presto esplicitato: “Io non ho capito questi 300 professori universitari perché, se l’accademia italiana è questa, stiamo al maraschino a fine cena. Ma come si fa a dire “obbligo vaccinale sì, green pass no”. La certificazione verde consente agli studenti di tornare nelle aule universitarie in presenza, sottolinea il professore: “Perché i ragazzi non possono andare sereni all’università incontrandosi, dibattendo? Devono avere l’angoscia di sapere cosa ha fatto il collega la sera prima? Ma stiamo impazzendo?”.

Il conduttore tira in causa anche lo storico Alessandro Barbero, professore all'Università degli Studi del Piemonte Orientale, al centro del dibattito per alcune dichiarazioni: “Non escludo affatto di firmare un appello per chiedere l'obbligo vaccinale. Lo firmerei ma chiedo la massima attenzione e rispetto per i tanti motivi, che possono essere giusti o sbagliati, che inducono le persone ad avere dei dubbi sul vaccino". Crepet continua indignandosi: “Questo lo dicono professori che hanno migliaia di lettori ma non si vergognano? È peggio questo di quello mezzo matto che dice che se prendi il vaccino diventi un anaconda perché quello almeno fa ridere, a me fanno paura gli intellettuali”.

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