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Green pass obbligatorio nelle Rsa e nelle mense scolastiche: il testo del decreto legge e le multe

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Oggi il Consiglio dei ministri ha deciso di rendere obbligatorio dal 10 ottobre il vaccino nelle Rsa (“a tutti i soggetti anche esterni che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa nelle strutture”) e nelle mense scolastiche, con il Decreto Legge che ora va alla Camera e confluisce nel DL 111, proprio perché i tempi sono stretti, in quanto l’avvio dell’anno scolastico è alle porte. Con questo atto la maggioranza e il governo individuano il primo passaggio della strada stracciata dal premier Draghi sulla certificazione verde: si arriverà ad estendere la misura, così come si arriverà nel prossimo step, ad allargare l’obbligo del green pass anche nei luoghi di lavoro dove sono previsti assembramenti e contatti con il pubblico. Dai lavoratori nei bar e nei ristoranti ai cinema, alle palestre, ai musei, alle piscine. Si punta ad un unico dl che coinvolga il pubblico impiego e il settore privato ma il presidente del Consiglio vuole agire con gradualità, con il confronto con i partiti e le parti sociali. Da sciogliere poi il nodo dei trasporti locali. 

 

 

“Ci sarà sicuramente un intervento più ampio”, ha messo a verbale il premier Draghi nel Consiglio dei ministri che ha dato il via libera all’unanimità al dl che obbliga i lavoratori nel settore della scuola e dell’università (compresi gli studenti) ad utilizzare il passaporto sanitario. “Fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di tutelare la salute pubblica, chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative” - si legge nel dl - deve possedere ed è tenuto ad esibire la certificazione verde”. A vigilare dovranno essere “i dirigenti scolastici e i responsabili di tutte le istituzioni scolastiche”, per i trasgressori sono previste multe da 400 a 1000 euro.

 

 

Stessa cosa per chi lavorerà in un Rsa, anche come personale esterno: tale situazione comporterà l’obbligo vaccinale. Chi vorrà sottrarsi verrà sospeso dal lavoro e non percepirà alcuna retribuzione. È quanto stabilisce il decreto approvato oggi in Cdm, che applica quanto già previsto per il personale sanitario “a tutti i soggetti anche esterni che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa nelle strutture” di ricovero per anziani, si legge nella bozza del dl. Dall’obbligo sono esclusi i “soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute”. Per tutti gli altri che vorranno sottrarsi alla vaccinazione si introduce dunque “la sospensione della prestazione lavorativa”, il che “comporta che non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominato” fino “all’assolvimento dell’obbligo vaccinale o, in mancanza, fino al completamento del piano vaccinale nazionale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021, fermo restando quanto previsto dall’articolo 4 comma 10”. 

 

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