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Green pass, la Lega vota sì al decreto alla Camera. La telefonata tra il premier Draghi e Salvini

Pietro De Leo
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La Lega dirà sì al decreto green pass alla Camera, nel voto finale sul provvedimento che si svolgerà nel primo pomeriggio di oggi. La situazione, dopo lunga trattativa, si è sbloccata proprio in queste ore, ed è confermata dal parere favorevole dato dal governo a sei ordini del giorno presentati dal partito di Via Bellerio. Arriva quindi un ok sofferto, in un cammino del provvedimento piuttosto movimentato a Montecitorio, che ha visto, a fronte di una rinuncia del governo a porre la questione di fiducia, il ritiro degli emendamenti da parte dei partiti della maggioranza e dunque anche della Lega, che però ha votato alcuni di quelli presentati da Fratelli d’Italia.

Il segretario Matteo Salvini aveva posto sul tavolo anche la questione degli ordini del giorno avanzati dal suo partito. Se fossero stati bocciati, era il messaggio, agiremo di conseguenza. Una telefonata tra il leader della Lega e Mario Draghi, ieri, ha sbloccato l’impasse, legato anche ad un altro dossier, ossia quelle categorie di dipendenti che dovrebbero sottoporsi al green pass per recarsi sul luogo di lavoro. Nel governo ci sono due scuole di pensiero. Una, appunto quella della Lega, per essere il più selettivi possibili. L’altra, rappresentata dal Ministro Speranza, per estendere il più possibile. Anche qui, a quanto pare, si procede per gradi. E nel consiglio dei ministri di oggi è stata applicata a quanti prestano servizio nelle mense, o come operatori di pulizia, in scuole, ospedali e rsa. Ma ulteriori categorie saranno sicuramente previste. 

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