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Rave, Michaela Biancofiore fa a pezzi la ministra: "Camper scortati? La Lamorgese deve dimettersi"

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"Se si confermasse vera la nota prefettizia trasmessa al capo di gabinetto del ministro dell’Interno in merito alla scorta effettuata dalla polizia di Stato ai 40 camper del rave party di Mezzano, è evidente che il ministro Lamorgese dovrebbe fare un passo indietro". A picchiare durissimo è Michaela Biancofiore, parlamentare di Coraggio Italia e
membro della dirigenza nazionale. La deputata si scaglia contro la ministra dopo la ricostruzione sul festino abusivo organizzato questa estate sul lago nel viterbese: il Viminale sapeva tutto ma decise di non intervenire per evitare disordini e danneggiamenti della proprietà. Addirittura il ministero degli Interni avrebbe ordinato non solo di non bloccare il rave party di Viterbo ma di scortare i partecipanti.

"Si rischia una class action - denuncia la Biancofiore - Non tanto per una sua colpa diretta se non ne era a conoscenza, ma perché evidentemente non controlla una macchina complicata e fondamentale per la sicurezza e la credibilità dello Stato. La ministra paga anche, suo malgrado, il non avere una forte forza politica alle spalle il che la espone ad un massacro mediatico che non è tollerabile per chi ha la responsabilità della sicurezza dei cittadini e della Repubblica".

Poi la Biancofiore affonda il colpo sull'intero governo: "Il problema è comunque più generale e investe l’esecutivo che pur guidato da un indiscutibile campione, sta rivelandosi una squadra in parte  non all’altezza degli assist necessari. Il presidente Draghi colga il caso Lamorgese, qualora si accertassero responsabilità che vanno contro il comune senso di giustizia dei cittadini, per fare un tagliando al governo. Prima o dopo le amministrative dovrà farlo, perché comunque il quadro partitico non sarà più lo stesso. Già con la nascita di Coraggio Italia, gruppo di maggioranza gli equilibri sono cambiati e comunque i prossimi mesi non possono essere caratterizzati da continue baruffe nella maggioranza. Il problema si risolve sostituendo ministri che non funzionano, con i leader dei partiti che a quel punto non potranno prescindere da quanto deciso nel consiglio dei ministri. Riconoscere ad esempio che Salvini è stato un ottimo ministro dell’Interno amato da agenti e funzionari, darebbe più forza all’esecutivo. Così come Letta e Conte hanno la professionalità assumersi responsabilità di govenro, che il premier Draghi sa oggi affidate a personalità inadeguate".
 

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