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Raffreddate la testa di Calenda. “Convoca” la piazza contro il Covid…

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Francesco Storace
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La campagna elettorale a Ferragosto rischia di fare danni alla testa. E Carlo Calenda, candidato di Azione a sindaco di Roma, dà l’idea di avere qualche problema serio.

Se ne è uscito con un tweet che ha dell’incredibile, contribuendo a fomentare gli animi, già abbastanza surriscaldati e non solo per ragioni climatiche. “Basta No Vax, Ni Vax e fiancheggiatori vari. L’Italia seria deve reagire a questa deriva irrazionale, pericolosa e insensata. Noi organizzeremo a Roma l’11 settembre una manifestazione aperta a tutti, a partire dagli altri candidati sindaci, e senza simboli di partito”.

Ci sono almeno quattro motivi per restare allibiti di fronte ad un annuncio del genere. Augurando ogni possibile successo alla “mobilitazione” ferragostana, Calenda sicuramente non si offenderà se gli diremo che si tratta di una data quantomeno infelice. Un tempo a Roma si ricordava una tragedia legata al terrorismo, l’11 settembre, quella delle Torri Gemelle. La sua rischia di passare come una provocazione, come se chi non aderisce possa essere affascinato ancora oggi dal messaggio drammatico dell’Islam di allora.

 

 

 

 

 

Poi, l’appello ai candidati sindaci puzza assai di strumentalizzazione. A campagna elettorale a 20 giorni dal voto, non è un candidato sindaco che convoca gli altri e per di più su una vicenda delicata come quella del contrasto alla pandemia. Tutti dicono che deve decidere la scienza e poi si va in piazza? Se uno dei candidati non accetta il suo diktat diventa automaticamente novax?

E dei cittadini a cui non fregherà nulla di mettersi a manifestare, che ne facciamo, un mandato di cattura collettivo? Ma si rende conto di che corbellerie scrive? Infine, una curiosità. Si annullano le feste di partito, si raccomanda di non dar vita ad assembramenti, e poi si convoca la piazza contro il Covid? Raffreddare bene la testa. Conviene.

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