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Le purghe M5s di Conte e la vendetta di Travaglio. Veleni sui Di Maio's, e rispunta Di Battista

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Grandi manovre in casa M5s dopo l'incoronazione di Giuseppe Conte a presidente del Movimento. L'ex premier  ha incassato percentuali bulgare nella votazione online - anche se circa 50mila aventi diritto, quasi la metà, non ha partecipato - e ora prepara cariche e "purghe". 

 

Insomma, scatta il regolamento dei conti con i governisti che con Mario Draghi ci stanno bene e provano a frenare da mesi le aspirazioni del neo-leader. Il primo della lista di Conte è Luigi Di Maio, scrive il Giornale in un retroscena che parte dalle parole che Conte ha consegnato al Fatto quotidiano, roccaforte mediatica del contismo. Giuseppi ha definito il ministro degli Esteri "una risorsa" che "ha avuto un ruolo apicale nel M5s", e l'uso del passato non è un caso.

 

Opposte le parole dedicate ad Alessandro Di Battista, con i verbi coniugati significativamente al futuro. Dibba "con il nuovo corso farà ancora più valere i suoi valori e principi rispetto al passato. Confido che possa tornare per dare il suo contributo". "Tradotto dal politichese: porta in faccia a Di Maio e spalancata a Dibba", scrive il Giornale a cui non sfuggono altre frecce avvelenate contenute nel quotidiano di Marco Travaglio tutte dedicate a Di Maio, l'uomo a cui sono dedicati i verbi declinati al passato, la "risorsa" che fa venire alla mente il lessico caro a Laura Boldrini. 

 

La prima coltellata è "un venefico trafiletto" che racconta come il ministro degli Esteri durante una festa a Roma si sia concesso per un selfie con la regina dei salotti e della mondanità, la nobildonna Marisela Federici. L'altra frecciata è quella indiretta, riservata alla fidanzata Virginia Saba che a Marina di Pietrasanta ha partecipato a un incontro-intervista con Luigi Bisignani. Insomma, salotti e potere, fumo negli occhi - almeno a parole - per il grillismo contiano. 

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