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Che cosa fa il deputato quando resta a Roma? Quella forte voglia di compagnia

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Gianfranco Ferroni
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Cosa fa un parlamentare che deve restare a Roma anche di sabato e domenica, per colpa dei voti di fiducia? A una certa ora ha voglia di svago. Anche tra gli eletti «politicamente corretti» va a caccia. Sì, perché non vuole rimanere solo quando cala il buio, e la famiglia è lontana. Il terreno preferito? I supermercati. Le strategie? C’è chi predilige quelli centrali e semicentrali, e punta direttamente alle donne che mettono nel cesto o nel carrellino prodotti a «porzione monodose», perché «vuol dire che sono sole», afferma l’esperto deputato. Si attacca un discorso del genere «avevo in mente anche io di fare il suo stesso acquisto, ma poi non saprei come cucinarlo»: c’è chi giura di avere concluso felicemente la serata spadellando in compagnia, acquistando qualche bottiglia di vino e champagne da abbinare ai piatti sui quali era già nato l’accordo nel supermarket. Altri parlamentari invece amano il rischio, e con il calar delle tenebre scelgono i grandi negozi che lavorano fino a tardissimo: però non entrano a comprare, si fermano nei dintorni, con la scusa di chiedere informazioni sulla città a chi «esercita» il suo mestiere di notte..

 

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