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"Dovete sparire". Alessandro Sallusti fa a pezzi il M5S: "Incompetenti, non cediamo ai loro ricatti"

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Alessandro Sallusti spazza via il Movimento 5 Stelle nel suo editoriale sulla prima pagina di Libero del 24 luglio. Il direttore del quotidiano è una furia con i grillini e in particolare con la ministra Fabiana Dadone “un praticante avvocato senza titoli che ha annunciato che se la riforma della giustizia non sarà modificata i Cinque Stelle potrebbero ritirare i ministri dal governo e aprire ufficialmente la crisi politica. Che cosa ne può sapere la Dadone di giustizia è un mistero, ma la cosa più buffa è che lei stessa in consiglio dei ministri ha votato la riforma che Draghi ha poi mandato in parlamento”. 

 

 

Il M5S ha approvato in Consiglio dei Ministri la riforma della giustizia voluta da Marta Cartabia, ma, scrive Sallusti, “il parlamento è pieno di Dadone, cioè politici incompetenti e incoerenti tendenti al ricatto, ecco il perché della fiducia”. “I Cinque Stelle - prosegue il direttore di Libero - sono rimasti l'unico braccio armato della magistratura che si è fatta casta e che in queste ore sta minacciando sfracelli pur di impedire che la politica intacchi i privilegi e l'immunità conquistati nel tempo. Si stanno inventando che se la riforma Cartabia dovesse passare apriti cielo, nessun reato potrà mai più essere perseguito, che migliaia di processi finirebbero nel nulla, che migliaia di criminali la farebbero franca. Tutte frottole, ovviamente, orchestrate da una magistratura senza più alcuna credibilità e amplificate da mezzi di comunicazione amici che sulla disonestà di una parte delle toghe ci hanno campato per anni”. 

 

 

Giuseppe Conte e i suoi sono ad un bivio e devono decidere se far cadere il Governo Draghi e se si verificherà questo scenario “questa volta insieme al governo cadrebbero definitivamente anche i Cinque Stelle e soprattutto i magistrati sarebbero inseguiti per strada con i forconi. Che si diano una mossa a fare i processi per non farli andare in prescrizione, che le leggi - conclude Sallusti - fino a prova contraria toccano ai governi”.

 

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