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In Onda, Concita De Gregorio provoca e Carlo Calenda tira fuori il tatuaggio

Giada Oricchio
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Da pariolino a coatto il passo è breve per Carlo Calenda, il leader di Azione e candidato sindaco di Roma: “La maglietta ‘piuma o fero’? Non so se Verdone è d’accordo. Ho due tatuaggi e uno è colpa di Bonaccini”. A svelare gli altarini del politico è Concita De Gregorio. La conduttrice del talk politico di LA7 In Onda, venerdì 16 luglio, ha perso la rigidità delle prime settimane e sta dimostrando tutta la sua abilità a tirar fuori dagli ospiti aneddoti e dettagli inediti.

Dopo la parentela alla lontana tra Enrico Letta e Antonio Gramsci, ecco un altro particolare su un esponente politico di primo piano. Verso la fine della trasmissione, la De Gregorio stende sul tavolo la maglietta “piuma o fero” che Calenda usa come slogan della sua campagna elettorale: “Che citazione è?” e l’ex esponente del PD: “E’ una citazione del caratterista Mario Brega che in un film di Verdone deve fare un’iniezione a una signora e dice ‘questa mano po’ esse’ piuma e po’ esse fero, oggi è stata piuma. Se Verdone è d’accordo? Non lo so”.  

 

La giornalista sottolinea: “E’ una cosa un po’ coatta, per associazioni di idee, visto che l’accusano di essere un pariolino, è vero che ha due tatuaggi?”, l’ex viceministro allo Sviluppo Economico conferma rivelando una vena ironica: “Due. Uno si può vedere, è sul braccio. Lo feci il giorno prima di sposarmi, è uno squalo in origine, oggi un tonno perché sono ingrassato. Una follia. E l’altro ha una storia dietro. Fu per Bonaccini. Un cuore? Adesso vi racconto. Ero con lui per lanciare la sua campagna elettorale e mi disse che sarei rientrato nel PD perché Azione non era importante. Gli dissi di aspettare 40 minuti, c’era uno che faceva tatuaggi vicino, mi sono fatto tatuare la A di Azione. Sono tornato e gli ho detto: ‘e tu quella del PD te la tatueresti?’ e lui ‘manco morto’”.

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