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Mario Draghi, occhio alle spalle: Partito Democratico e Movimento 5 Stelle pronti all'agguato

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È già finita la luna di miele tra Mario Draghi e il mondo della politica, con Movimento 5 Stelle e Partito Democratico che sono pronti colpire alle spalle il capo di Governo. In questi cinque mesi, evidenzia Libero, il premier ha fatto ciò che poteva: la pioggia di vaccini, il piano che ha permesso di avere i soldi dall’Europa, il benservito a Domenico Arcuri (e altri), ma soprattutto il commissariamento dei partiti. Ma ora, a pochi giorni dal semestre bianco, periodo nel quale non si può votare, tutti si sono rianimati e stanno colpendo il Governo con le loro prese di posizione da campagna elettorale.

 

 

I temi di giustizia e immigrazione mettono M5S e Pd in fibrillazione e pronti all’agguato, con la sensazione che Enrico Letta abbia fallito nell'intestarsi Draghi. E la resistenza dell’esecutivo è sempre più a rischio. Al di là delle tirare da una parte e dall’altra Draghi resta neutrale, senza scegliere nessuno. Ma ha pronta la via d’uscita se dovesse precipitare la situazione: il Quirinale. Quella del Colle è un'opzione alla quale il Pd non potrebbe opporsi senza far cadere il governo: per Letta, Draghi nominato presidente della Repubblica sarebbe una sciagura, visto che vorrebbe piazzare un suo uomo e non un battitore libero come il Premier.

 

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